«Bunasìra», su Telepadania va in onda il tg in dialetto

LA LINEA Il direttore dell’emittente: «Continuiamo la lotta condotta da Bossi dentro e fuori il Parlamento»

«Bunasìra», su Telepadania va in onda il tg in dialetto

Detto, fatto. In attesa che la tv nazionale si decida a dare spazio alle lingue locali, a fare da apripista ci pensa Telepadania. Domani sera alle 20.30 sulla rete leghista andrà in onda il primo telegiornale in dialetto. Una nuova tappa della lunga battaglia portata avanti dal Carroccio per riaffermare il valore degli idiomi regionali. E una piccola rivoluzione che arriva da via Bellerio. Se Mamma Rai nel Dopoguerra insegnò l’italiano agli italiani più di quanto abbia fatto l’alfabetizzazione, Telepadania ora cerca di salvare i dialetti in via di estinzione.
Domani sera sulla tv leghista, che ha come slogan «Da Nord a Nord», parte la sperimentazione. Un’edizione, per cominciare, in bergamasco che durerà dieci minuti e sarà sottotitolata in italiano. Si parlerà, oltre che di dialetti e tradizioni, anche di caccia, trasporti e traffico. La «striscia» è già stata registrata negli studi dell’emittente e un estratto del video è visibile sul sito del Foglio. L’anchorman (chissà come si dice in bergamasco) è Daniele Belotti, consigliere regionale della Lombardia e leghista doc. Piglio serio, polo verde d’ordinanza e giacca nera spiega i temi trattati da giunta e consiglio al Pirellone. Belotti è bergamasco, ha 40 anni e nasce commerciante. Ma è un attivista del Carroccio da vent’anni. Nel ’90 ha fondato il Movimento giovanile del suo partito e nel ’94, a 26 anni, è stato eletto segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo. Ha un’altra passione, dopo la politica: l’Atalanta, cui ha dedicato un libro. Il suo sito internet ha anche una versione in bergamasco («Versiù in Bergamasch») e riporta una guida allo «Spelling padano». Perché continuare a dire «O come Otranto, N come Napoli, P come Palermo», si chiede Belotti? Sarebbe più giusto che gli abitanti del Nord usassero i nomi di città del Nord. Il suo elenco parte da Aosta, Bergamo e Como e scende fino a Zurigo, «che - ammette - non è in Padania, ma è al Nord».
Il tg in dialetto verrà riproposto ogni settimana. «La cadenza di questo telegiornale in lingua regionale - spiega Roberto Fiorentini, direttore di Telepadania - sarà settimanale e coprirà, in questa prima fase, la Lombardia e il Veneto. La decisione di mandare in onda un telegiornale che parla di fatti regionali in lingua è una logica conseguenza della battaglia sugli idiomi regionali che il movimento di Umberto Bossi conduce dentro e fuori le aule parlamentari. Si tratta per ora di una sperimentazione che andrà implementata». Qualche settimana fa il quotidiano leghista, La Padania, ha inaugurato le prime pagine in dialetto: veneto, friulano, lombardo, piemontese. Poi è stata la volta degli appelli del ministro dell’Agricoltura, Luca Zaia, a una maggiore sensibilità della Rai alle lingue locali, con fiction ed edizioni del Tg3 dedicate. Il Veneto ha anche finanziato un progetto per la traduzione dei cartoni animati in idioma locale.

E hanno fatto discutere le esternazioni di alcuni esponenti del Carroccio sulla necessità che gli insegnanti conoscano l’identità e la parlata della zona in cui lavorano. Domani sera tocca al tg in bergamasco, in onda sugli schermi padani.

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