Luca Testoni
Non perde un colpo. Alla faccia dell'età: 83 anni a dicembre, per la precisione. Stiamo parlando di Nicola Arigliano. Uno che la musica la mastica da quando, nel 1940, se ne andò negli Stati Uniti: «Avevo una gran voglia di scoprire cosa si suonava dall'altra parte dell'Atlantico», racconta oggi.
Nato in provincia di Lecce, una vita avventurosa alle spalle, Arigliano si è formato artisticamente a Milano.
È un eccentrico. Ha studiato composizione e ha frequentato i migliori nomi del jazz italiano. Ma è la pubblicità ad avergli dato la fama. Per 27 anni è stato il testimonial del digestivo Antonetto in numerosi spot radio-televisivi. Oggi è un signore giocherellone che adora dare risposte sconcertanti come «Non sono Nicola Arigliano, mi chiamo Pasquale».
Dopo anni di lontananza dal mondo dello spettacolo, è ritornato in auge nel 1996 quando vinse il premio Tenco con una raccolta live dei suoi successi.
Arigliano, che l'anno scorso ha partecipato al Festival di Sanremo, è considerato il più grande cantante jazz di casa nostra, dotato di uno stile swing molto personale. E lo swing è il genere principale praticato dal nuovo quintetto messo in piedi dal cantastorie dalla «brutta faccia», stasera ospite della Villetta all'Idroscalo (ore 21.30 ingresso libero). Sul palco con lui ci saranno Frank Antonucci alla chitarra, Roberto «Bob» Casciotti alla batteria, Angelo «Reverendo Otis» Rosi al contrabbasso e Umberto Trinca alla fisarmonica.
Il segreto di questo «vecchietto terribile» della musica nostrana? «Una dieta a base di peperoncino, aglio e cipolla che mi porta lunga vita e sanità», scherza, ma nemmeno troppo, il «Frank Sinatra pugliese» che, quando non è in tournée, vive nel suo eremo in Sabina.
La scaletta della serata prevede cavalli di battaglia come Arrivederci, Buonasera signorina e Maramao perché sei morto e decine di altri brani dello swing italoamericano a cavallo tra le due guerre.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.