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Burlando abbatte gli ecomostri delle Cinque Terre

Burlando abbatte gli ecomostri delle Cinque Terre

Ancora tre mesi di attesa dopodiché la Liguria sarà risparmiata dall’impatto visivo ed ambientale di due «ecomostri» dello spezzino.
La Regione Liguria e la Soprintendenza per i Beni culturali hanno definito il percorso di finanziamento e realizzazione dei progetti per eliminare lo «Scheletrone» della Palmaria e il viadotto di Riomaggiore entrambi nelle Cinque Terre. L’intervento sarà possibile grazie ai fondi stanziati dal Governo per il Fas (Fondi per le aree sottoutilizzate).
In tutto, l’operazione costerà circa cinque milioni di euro di cui due serviranno per l’isola di Palmaria e tre per il viadotto: «Un contributo per valorizzare le Cinque terre - lo ha definito il presidente Claudio Burlando spiegando l’iter procedurale fatto in questi mesi per arrivare a definire la situazione-che ha dimostrato come sia possibile un incremento del turismo nel pieno rispetto della tutela ambientale».
Per vedere partire i cantieri per l’abbattimento della struttura della Palmaria (peraltro zona considerata patrimonio mondiale e sotto la tutela dell’Unesco) bisognerà attendere settembre. Il rudere che verrà demolito rappresenta la scheletro di un albergo i cui lavori furono avviati nel 1969 con le autorizzazioni degli enti lcali e della Sovrintendenza e bloccati nel 1971 per alcuni abusi edilizi e per la morosità dell’azienda che lo stava realizzando. La Regione ha provveduto all’esproprio dell’area già liquidata per una cifra intorno ai duecentomila euro. Dopo l’abbattimento avverrà la risistemazione a terrazza del monte retrostante e la realizzazione di una piazza pedonale.
Il secondo intervento riguarda l’eliminazione del viadotto che attraversa parte delle Cinque Terre ed impattante soprattutto nella zona del Comune di Riomaggiore dove le dimensioni della strada arrivano anche a 90 metri. La struttura, realizzata a metà degli anni ’60, sarà demolita quando verrà completata la costruzione della nuova strada a mezza costa.

L’opera era stata realizzata quando anocra non si pensava ad un tracciato autostradale che passase nella zona. Per la realizzazione del nuovo percorso è in itinere la progettazione, dopo le procedure di esproprio e l’avvio dei lavori sarà possibile abbattere il viadotto.

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