Burlando: «Buttiamo via decenni di lavoro»

Zara che potrebbe andare da solo, Sanguineti che strappa a sinistra. Ma la Vincenzi, appena uscita da un duello con Mario Margini, è proprio sicura di vincere le primarie? E questo centrosinistra più diviso che mai, non rischia davvero il harahiri anche alle elezioni vere? Ad avere qualche dubbio è persino Claudio Burlando, presidente della Regione Liguria. «Abbiamo lavorato per 31 anni a una sinistra riformista, capace di dialogare con tutte le categorie, una sinistra interclassista e ora torniamo all’odio di classe?», si chiede. Stupito sì, ma neppure troppo. «Questa è la rivincita della politica, dovevamo usare le regole della politica, andare alle primarie confrontandoci sui programmi e non sui nomi, questo è il risultato dei nodi politici non risolti prima - ammette il governatore -. Ora dobbiamo fare nei pochi giorni che ci separano dalle primarie quello che non abbiamo fatto finora».


Ma un candidato come Sanguineti può andare alle primarie del centrosinistra? Perché se vince poi l’Unione tutta deve sostenerlo? C’è mica il rischio che l’imbarazzo del centrosinistra porti alla sospensione delle primarie? «Non so se si possano sospendere - frena Burlando -. E non nego che ci possa essere un dubbio su chi vince. Bisogna anche aspettare a vedere cosa fa Zara». A Genova c’era una volta la sinistra schiacciasassi.

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