(...) uomo di fiducia di Burlando. «Le cifre le ho avute da pochi giorni, per questo motivo esco da una situazione di mesi di disagio fatta di accuse lanciate contro di me, che sapevo di non meritare ma per le quali non avevo in mano le prove per difendermi: ora le ho e ve le voglio mostrare». Nel point elettorale del candidato presidente del centro destra ci sono molti sostenitori oltre che candidati e giornalisti.
Ma andiamo con ordine. Nel 2004, ultimo anno effettivo di governo Biasotti il disavanzo della sanità è pari a 310 milioni di euro. Una cifra considerevole si dirà, e soprattutto poco giustificabile e se paragonata alle cifre del disavanzo del 2001 (meno 39 milioni), del 2002 (meno 19 milioni) e del 2003 (meno 30 milioni). Qui arriva il primo affondo di Biasotti. «La colpa è di Burlando che quando è diventato presidente nellaprile del 2005, in maniera arbitraria ha riaperto i conti dellanno precedente e ha aggiunto i disavanzi di Gaslini e Ist che essendo istituti di ricerca sono a carico del ministero». Ma cè di più. È lo stesso ministero a confrontare i disavanzi gestionali della gestione Biasotti e Burlando: il primo dal 2000 al 2004 ha accumulato 408 milioni di disavanzo (di cui fanno parte quei 310 ritoccati, che sarebbero stati 98 senza le aggiunte dei deficit degli Irccs), il secondo ha chiuso il 2009 con 660 milioni di disavanzo. Per chi pensasse che i dati del ministero non siano attendibili Biasotti mostra anche quelli della Regione, dati e cifre che arrivano dagli uffici tecnici dellassessore al Bilancio Pittaluga. Qui, per Burlando va anche peggio. Pittaluga scrive che Biasotti ha accumulato 334 milioni di disavanzo nella gestione di 4 anni della sanità, praticamente la metà degli 848 milioni di disavanzo accumulati da Burlando & C. Ma Burlando mette mano alla calcolatrice anche nel 2005, anno in cui si registra un disavanzo di 253 milioni. «Premesso che io governai per un mese e Burlando per tutto il resto dellanno - dice Biasotti - va detto che in quelloccasione per uno scambio di favori con lEmilia Romagna, regione del suo stesso colore, Burlando si accollò un debito di 129 milioni di euro che non era ligure, bensì di quella regione. Che restituì il dovuto lanno successivo. Però non erano debiti dei liguri, fu una manovra finanziaria per consentire alla Liguria di aprire mutui a copertura dei debiti».
E qui viene la nota dolente per tutti i cittadini che alla fine, dei numeri, se ne possano anche infischiare. Ma Burlando per far quadrare i conti mise mano al portafoglio. Quello dei contribuenti, naturalmente. Tutti noi cittadini della Liguria tra rincari addizionale Irpef, Irap e bollo auto abbiamo sborsato 692 milioni di euro in più del dovuto per risanare i conti del presidente di centrosinistra che aveva annunciato di aver abbassato le tasse. In più altri 120 milioni di euro la Regione li trovò dalla vendita di immobili. «Mentre io - dice Biasotti - non ho mai venduto niente. Ma certo se vincerò sarà molto dura riequilibrare le cifre». Burlando risponde a Biasotti dicendo che «contano i complimenti del ministro Tremonti: abbiamo ripianato i debiti». Ma Biasotti continua. Non è tutto, naturalmente. Nonostante, come ricorda Biasotti, tutti i governi (Berlusconi, Prodi e ancora Berlusconi) abbiamo elargito molto denaro alla sanità ligure, il disavanzo è alto e la qualità della sanità è scadente, se come è vero sempre più liguri cercano di fari curare altrove.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.