Il «no» allampliamento del rigassificatore di Panigaglia, limpianto che a Portovenere ritrasforma in gas il metano che arriva in porto, arriva anche dalla giunta regionale. È, per diral con le parole dellassessore alla Pianificazione territoriale Carlo Ruggeri, «interlocutorio». Nel senso che spetterà comunque al governo esprimersi sulla valutazione di impatto ambientale. Ma il presidente Claudio Burlando interviene per aggiungere anche quello che davvero pensa di Eni, il colosso che aveva chiesto lampliamento dellimpianto. Il suo è un attacco duro e spietato: «Devono capire che la Liguria non è terra di conquista, non è solo un posto dove mandare avanti il loro porto petroli. Devono imparare a rapportarsi con gli enti locali. Se il presidente di una Regione chiede un incontro con i vertici non si possono permettere di non rispondere, di rimandare».
Latto di accusa annota tutte le volte che lEni ha fatto spallucce alle richieste di Burlando. E cita il tentativo di trovare una sistemazione agli ex dipendenti Ip. La richiesta della Regione allEni di finanziare sul territorio la ricerca per le energie alternative. Ora cè anche la questione «Praoil» e la bonifica delle aree dellex Acna di Cengio che Eni non sembra intenzionata a eseguire. «Ci sono state 5-6 situazioni e ogni volta non hanno neppure provato a mostrare un po di disponibilità - si lamenta Burlando -. Domani (oggi, ndr) lo dirò a Bersani».
Un accorato affondo, subito dopo il no «interlocutorio» al rigassificatore, che autorizza a pensare a qualche collegamento, a un sorta di ripicca. «No, no - ribatte il governatore -.
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