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Burlando la racconta a tutti, non crediamo alle sue favole

Burlando la racconta a tutti, non crediamo alle sue favole

Caro Massimiliano, com’è bello il nostro Giornale, quando il dibattito è così acceso, appassionato, scoppiettante: è segno che il centrodestra, seppur non vincente, c’è e non si è perso d’animo. Vuol dire che è già pronto a ricominciare a dar battaglia; pensa che alla Spezia accanto ai manifesti della campagna elettorale ormai finita, ve n’è già uno che apre alle prossime elezioni comunali del 2012 con tanto di candidato sindaco, Paolo Pazzaglia. E questo è un segnale bellissimo per una città che continua a perdere pezzi.
Purtroppo la nostra Regione paga il prezzo del «gatto che si morde la coda»: gli amministratori non decidono, non scelgono, non «imprendono, ma prendono» tanto da impoverire costantemente il territorio e quanti lo abitano. Ecco che poi gli elettori vengono presi «per fame» e sono costretti a farsi assistere, a legarsi mani e piedi ai loro carnefici.
Noi del centrodestra forse paghiamo anche «il coraggio delle idee» e talvolta siamo anche un po’ rigidi nelle nostre posizioni, ma pazienza, non ci si sottomette alla mediocrità tanto per vincere. E sono d’accordo con Sandro Biasotti, quando ti chiede di non esaltare colui che faceva deragliare un treno al giorno. Burlando vince perché dice tutto e il contrario di tutto, vince perché promette tutto a tutti e non scontenta nessuno, vince perché apre le braccia a tutti, ma fino a quando? Starà anche in mezzo alla gente, ma amministra una Regione retrograda e sgangherata, al di là delle bellezze naturali che le ha regalato il buon Dio.


Sandro Biasotti ha puntato sull’orgoglio ritrovato, sul lavoro e sul fare, sul decidere e rischiare, non ha vinto, ma è come se ci fosse riuscito, se riesce a risvegliare la mente ed il cuore dei lettori, come sta accadendo in questi giorni. E molto è anche merito tuo, che batti e ribatti, sproni e ti arrabbi, perdoni e ringrazi.
Cari colleghi lettori, vi voglio bene per tutto ciò che scrivete, anche quando non sono d’accordo.
Un saluto affettuoso.

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