Gentilissimo Massimiliano, ho letto il tuo fondo, diciamo di fine mese essendo il 27 dicembre, ma spero che tu ne scriva altri sempre su questo argomento. Sull'innovazione e sul cambiamento di mentalità mi trovi veramente d'accordo! Il mondo cambia e noi tutti dobbiamo adeguarci correndo dietro alla globalizzazione ed al nuovo modo di progettare navi, turbine e tutti quei prodotti che hanno racchiuso nei loro meccanismi l'elettronica! Facciamo i paragoni tra una radiolina di 5 anni fa e l'attuale! Oggi le infilano anche nelle penne! Pensiamo ai salti da gigante che ha fatto la tecnologia dei computer, dove ci si può scrivere tra colleghi e amici e nel contempo guardandoci in faccia, perché con Messenger e video conferenze questo lo si può fare. Però tra le industrie e lo Stato Italiano non ci si parla così facilmente! Questo è il nostro dramma!
Caro Massimiliano, mi spiego meglio con un esempio: un imprenditore e maestro d'ascia proprietario di un cantiere del Levante Ligure, dove si costruiscono yacht in legno, mi ha raccontato che 5-6 anni fa, aveva intuito che si dovevano cambiare la progettazione e i metodi di costruzione, perciò occorreva più spazio. Ha investito tanti milioni di euro e ha chiesto i permessi per ingrandire.
L'amministrazione pubblica è il tarlo che ostacola questa corsa verso il veloce progredire della nuova società! Sono convinto che la Fontanabuona e dintorni, per fare un esempio, compreso la cittadina di Carasco e Casarza, dove in ogni via e pianoro c'è una piccola industria, vi saranno infinitamente grati per queste denunce!