Alfa Veta
Gentile direttore,
la frustrazione mi porta a scomodarla e inoltrarle un resoconto dell’ordinaria manifestazione dell’assurdo cui è sottoposto chi studia in questo paese e vuole continuare a farlo in maniera seria, cercando anche di cogliere le false opportunità che l’Italia e il Ministero dell’Istruzione accennano ad offrirgli.
Ottenuta di recente una laurea specialistica in lingua cinese e avendo alle spalle alcune esperienze di studio e ricerca in Cina, ho individuato il bando di una borsa di studio che pareva fare al caso mio. La borsa Sciences and Arts Fellowships China, offerta dal Miur, prevede infatti lo stanziamento di una somma piuttosto cospicua, finalizzata al sostegno di un progetto di studio o un tirocinio post-laurea in Cina, da svolgersi nel secondo semestre 2010/11. Il termine di consegna dei documenti utili a concorrere a tale bando è stato posticipato dal 22 al 29 Novembre. Ad una prima scrematura dei partecipanti avrebbero dovuto seguire, i primi di Dicembre, dei colloqui finalizzati alla selezione definitiva dei candidati. Ebbene, tali colloqui non si sono ancora tenuti, non è stata fissata una data di convocazione, né si è costituita la commissione necessaria alla valutazione dei partecipanti.
Dal 17 Novembre, sul sito del Miur non è più stato pubblicato alcun avviso, mentre per via telefonica si ottengono delle risposte cortesi, quanto inutili e ridicole.
Oggi è il 10 Gennaio. Il mio progetto di studio prevedeva il recarmi in Cina sin dai questo mese: sono ancora in Italia in attesa di notizie che mi consentano di prendere una decisione. Di questo passo mi troverò costretto a scegliere se partire o no senza aver ancora saputo quando si terranno i colloqui, gettando così la possibilità di concorrere.