Burocrazia e regole rigide: varate le semplificazioni Partono i tagli ai ministeri

Nel decreto le misure per facilitare i rapporti con lo Stato. Via alla spending review: attesi risparmi da 5 a 10 miliardi. Monti: "Migliora la competitività"

Burocrazia e regole rigide:  varate le semplificazioni Partono i tagli ai ministeri

Roma - Sulle nuove lauree e diplomi «serve un’ulteriore discussione». Anzi, una consultazione pubblica, da fare via internet. Il governo dei professori, grazia l’università e rinuncia alla riforma liberale che aleggia dai tempi della Costituente: l’abolizione del valore legale della laurea. Progetto che, almeno per il valore dei voti, non sarà abbandonato, assicura il premier Mario Monti, anche se la concertazione in rete a molti è sembrata molto una nuova versione della famosa commissione che la politica istituisce - secondo un luogo comune sempre attuale- quando non vuole fare nulla. Altre concessioni alla politica riguardano l’immigrazione. La tassa Maroni-Tremonti sui permessi di soggiorno non è stata abolita per non irritare il centrodestra, ma l’intenzione è di farlo in seguito (e in questo caso, forse, c’è da crederci).
Altre misure vanno nella direzione che aveva già indicato il centrodestra, tanto che l’ex ministro Renato Brunetta ha lodato il decreto, che in larga parte è stato stilato dal suo successore al dicastero della Pubblica amministrazione Filippo Patroni Griffi - come «un passo in avanti nella strada indicata da noi». C’è ad esempio un corposo pacchetto di semplificazioni per le imprese, studiato dal ministero allo Sviluppo economico, che farà risparmiare alle aziende 1,3 miliardi di euro. Poi l’accelerazione sulla banda larga e sulla digitalizzazione dello Stato. Più responsabilità per i funzionari che non decidono. Via le duplicazioni delle certificazioni per i disabili e per le imprese che lavorano con gli appalti. Poi l’apertura dei panifici anche nei giorni festivi, materia più adatta al decreto sulle liberalizzazioni, che continua a riservare sorprese, come il ritorno della commissione sui pagamenti fatti con le carte ai distributori di carburanti self service, abolita da Berlusconi.
Ma la vera sfida per il governo tecnico arriva adesso, visto che ora tocca al taglio della spesa.

La prossima settimana si insedierà il comitato per la spendig review guidato dal ministro Piero Giarda. Farà le pulci ai dicasteri, partendo da Interno e Istruzione. Risparmio complessivo atteso: tra 5 e 10 miliardi di euro.

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