Bucarest - Il presidente americano George W. Bush ha chiesto agli alleati della Nato di inviare altre truppe in Afghanistan, ma la Francia ha preso le distanze dalla prospettiva di impiegare altri 1.000 soldati. Alcuni diplomatici avevano sperato che il presidente Nicolas Sarkozy dicesse al summit della Nato che inizia a Bucarest oggi che la Francia darà un nuovo importante contributo alle forze Nato di peacekeeping in Afghanistan. Tuttavia il primo ministro francese ha detto alla vigilia del meeting che Parigi potrebbe inviare solo alcune centinaia di soldati e un collaboratore di Sarkozy ha rivelato che ogni nuovo dispiegamento di forze francesi dipenderà dall’aumento degli aiuti stranieri in Afghanistan.
Bush ha detto che l’Alleanza non può permettersi di perdere la sua battaglia contro i ribelli talebani e i militanti di al Qaeda e ha ricordato che la Francia aveva indicato un possibile invio di 1.500 unità. "Come ha detto il presidente Sarkozy a Londra, la scorsa settimana, non possiamo permetterci di perdere l’Afghanistan. Qualunque sia il costo, comunque alto, non possiamo perderlo, dobbiamo vincere. Sono del tutto d’accordo", ha detto Bush in un discorso prima del vertice. Facendo notare che Francia e Romania hanno detto di essere in grado di inviare altre truppe, Bush ha appoggiato l’idea di una campagna a guida Usa perché i Paesi europei della Nato aumentino la loro presenza. "Chiediamo alle altre Nazioni Nato di prendere l’iniziativa di inviare altre forze", ha detto Bush.
Parisi: "Nessun aumento dall'Italia" "Nessuna modifica" dell’entità del contingente italiano in Afghanistan. Alla vigilia del delicato vertice della Nato, che si apre questa sera a Bucarest, il ministro della Difesa Arturo Parisi è stato chiaro. L’Italia sarà tra coloro che non potrà rispondere positivamente alle richieste di Bush su un maggiore impegno numerico e operativo nel paese mediorientale.
Questo, però, non significa che non ci saranno novità: da tempo, infatti, è stata messa a punto una riorganizzazione del nostro contingente, che prevede un graduale disimpegno nell’area di Kabul, a partire dal prossimo mese di agosto, per un maggiore concentramento di uomini e mezzi nella regione ovest, a Herat, dove la minaccia talebana continua a farsi sempre più consistente.
Il piano è già stato studiato nei dettagli, come ha spiegato di recente il capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il generale Fabrizio Castagnetti. Quando i militari italiani lasceranno il comando della regione di Kabul, nel mese di agosto, nella capitale afgana ci sarà «una presenza italiana ridotta».
In termini numerici, secondo quanto si è appreso, si tratterà di circa 400 uomini, un terzo dei 1.200 abituali. I 500 militari inviati con l’assunzione del Regional Capital Command-Kabul, invece, torneranno in Italia alla fine del loro mandato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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