Roma - Prima un incontro di 50 minuti con il
presidente Giorgio Napolitano, in cui si è tra l'altro parlato
del ruolo di Nato e Ue, quindi mezz'ora di colloquio privato in
Vaticano con il Papa: la visita di George W.Bush è iniziata con
due dei tre appuntamenti chiave del viaggio in Italia del
presidente americano.
Sotto un sole estivo, la mattinata romana di Bush è iniziata
pochi minuti dopo le 9, quando si è aperto il cancello di
Villa Taverna da dove sono uscite le due limousine con a bordo
il presidente e la 'first lady' Laura, scortate da un imponente
corteo e apparato di sicurezza.
La stretta di mano con Napolitano Poco dopo Bush è stato accolto al Quirinale da Napolitano,
in quello che è stato il loro primo incontro ufficiale:
cinquanta minuti di colloqui (cinque in più del previsto), in
cui Napolitano ha in particolare sottolineato che l'Italia si
considera un interlocutore che può avere un ruolo particolare
nelle relazioni transatlantiche, in quanto protagonista
testimone sia della fondazione della stessa Alleanza, sia della
costruzione europea.
Napolitano ha inoltre confermato l'impegno di Roma nelle
missioni internazionali decise in ambito multilaterale che - ha
rilevato il presidente - devono essere non solo militari, ma
anche politiche e diplomatiche. Bush ha, dal conto suo,
riconosciuto che sulla missione in Libano l'Italia ha avuto un
ruolo trainante, contribuendo ad un approccio unitario in seno
all' Ue.
Dal Papa per spiegare il successo del G8 Subito dopo Bush si è recato in Vaticano dove,
contrariamente alla tradizione, non ha percorso via della
Conciliazione. Il colloquio privato con Benedetto XVI è
iniziato poco dopo le 11 e, da quanto si è potuto cogliere
nelle prime frasi tra i due, rispondendo ad una domanda del
pontefice, Bush si è riferito al vertice G8 chiuso ieri in
Germania come ad un "successo". Il pontefice ha ricordato "la
grande iniziativa a proposito degli aiuti all'Africa e per la
lotta all'Aids". Nei colloqui in
Vaticano prima con
il Papa e poi con il segretario di Stato Tarcisio Bertone,
"sono stati passati in rassegna - spiega una nota del Vaticano
- i principali temi di politica internazionale, soffermandosi in
particolare, per quanto riguarda il Medio Oriente, sulla
questione israelo-palestinese, sul Libano, sulla preoccupante
situazione in Iraq e sulle critiche condizioni in cui si trovano
le comunità cristiane. Da parte della Santa Sede si è
auspicata una soluzione 'regionale' e
'negoziata' dei conflitti e delle crisi che travagliano la
regione".
Nelle conversazioni "si è dedicata attenzione all'Africa e
al suo sviluppo, con riferimento anche al Darfur, non mancando
uno scambio di opinioni sull'America Latina".
Il comunicato vaticano informa che "vi è stato, infine, un
esame delle questioni morali e religiose odierne, tra cui quelle
relative ai diritti umani e alla libertà religiosa, la difesa e
la promozione della vita, il matrimonio e la famiglia,
l'educazione delle nuove generazioni, lo sviluppo sostenibile".
Una stampa di San Pietro dono di Benedetto XVI La stampa che Benedetto
XVI ha donato al presidente Bush raffigura la basilica di San
Pietro nel diciassettesimo secolo. "E' molto bella, grazie",
ha detto il presidente ricevendo la stampa. Il Pontefice ha poi
offerto le medaglie del pontificato.
Il presidente degli Stati Uniti ha ricambiato con un bastone
bianco su cui sono incisi i dieci comandamenti in diversi
colori. Si tratta dell'opera di un artigiano texana, un ex
"homeless". "Sono i dieci comandamenti?" ha chiesto il Papa
osservando il bastone, e il presidente ha risposto "Yes, sir".
Tra i doni presidenziali anche un grande volume rilegato.
Guasto alla limousine Piccolo contrattempo per Bush mentre
dal Vaticano si dirigeva all'ambasciata Usa. Il corteo
presidenziale si è fermato improvvisamente all'altezza di Largo
Poli per un'avaria al motore della limousine del Presidente
americano. Bush è stato subito trasferito su un'altra vettura
ed il corteo è immediatamente ripartito. L'auto è stata ferma
un minuto e mezzo.
Auto troppo grande: ferma fuori dall'ambasciata Ancora un fuoriprogramma per il
presidente Bush diretto all'ambasciata Usa. La limousine sulla
quale viaggiava non è riuscita ad entrare nel cancello
dell'ingresso principale di via Lucullo e si è dovuta fermare.
Il presidente degli Stati Uniti è stato così costretto ad
entrare a piedi nella sede dell'ambasciata, dove incontrerà gli
esponenti della Comunità di Sant'Egidio.
Faccia a faccia con Prodi Il presidente Usa Bush è stato
accolto dal premier Romano Prodi in Piazza Colonna con una
stretta di mano sotto i flash di un ristretto numero di
fotografi. I due hanno quindi ricevuto in una
Piazza blindatissima gli onori militari per poi incamminarsi
verso Palazzo Chigi, dove avrà luogo il colloquio alla presenza
del ministro degli Esteri, Massimo D'Alema, del sottosegretario
della presidenza del consiglio, Enrico Letta, del consigliere
diplomatico di Prodi, Stefano Sannino, dell'ambasciatore
italiano a Washington Gianni Castellaneta, e, da parte Usa, tra
gli altri, del numero due del Dipartimento di Stato, John
Negroponte.
Prima di rientrare a Palazzo Chigi, Prodi e Bush si sono
fermati davanti al palco allestito per i fotografi, sorridendo
ai flash.
Poi presidente e premier sono andati a pranzo.
Cravatte e un atlante Un set di cravatte firmate Ferragamo
per George W. Bush ed un atlante del National Geographic per
Romano Prodi. Sono questi i doni che il presidente degli Stati
Uniti ed il premier si sono scambiati a Palazzo Chigi prima di
iniziare i colloqui.
Il tradizionale scambio di regali c'é stato naturalmente
anche tra le due first lady a Villa Pamphili: la signora Laura
Bush ha ricevuto da Flavia Prodi una borsa di Tod's, ricambiando
a sua volta con una scatolina contenente un rosario di
Tiffany.
Bush: grazie Italia per l'impegno di pace Il presidente Bush ha
ringraziato l'Italia per l'impegno in crisi come il Libano
e l'Afghanistan, ha definito "una esperienza commovente" il
suo primo incontro col Papa Benedetto XVI ed ha ribadito la
solidità e la profondità dei rapporti tra Stati Uniti ed
Italia.
In una conferenza stampa seguita al colloquio a Palazzo Chigi
tra il presidente Usa e il presidente del consiglio Romano
Prodi, l'inquilino della Casa Bianca ha ringraziato l'Italia per
il contributo alla causa della pace e della libertà su numerosi
fronti, citando in particolare il Libano e l'Afghanistan.
Per quanto riguarda il Kosovo Bush ha
ringraziato Prodi "per i nostri colloqui su
questo argomento: è una parte del mondo che lei conosce bene".
Bush ha tenuto a sottolineato che Prodi ha dato un "notevole
contributo quando ne abbiamo discusso al G8 e anche oggi".
Il presidente americano ha aggiunto che sulla questione del
Kosovo "il tempo è ormai scaduto" e che c'é ora bisogno di
una risoluzione dell'Onu.
"C'é bisogno di una risoluzione dell'Onu, ne ho parlato
anche con Putin ma ora bisogna agire - ha detto - capisco le
preoccupazioni dei serbi, Romano ha ragione, bisogna
dare ai serbi qualcosa in cambio. Potrebbe essere l'adesione
alla Ue ma su questo punto non sta a me esprimere un parere",
ha affermato Bush.
Il presidente americano ha definto il suo primo incontro col
Papa Bendetto XVI "una esperienza commovente". Il pontefice ha
espresso la sua preoccupazione sulla situazione dei cristiani in
Iraq che temono di essere maltratti dagli islamici.
"Ma non si è parlato solo di guerra - ha detto Bush -
abbiamo parlato anche di problemi umanitari. Il nostro obiettivo
é debellare la malaria in tutta l'Africa e sfamare gli
affamati".
Rispondendo ad una domanda, Bush ha detto che sarà ben lieto
di ospitare Prodi negli Stati Uniti non appena i rispettivi
impegni lo consentiranno. "L'Italia fa parte della nostra
nostra cultura - ha detto Bush - Il primo ministro Prodi è il
benvenuto".
Circa i suoi rapporti con Prodi e Berlusconi, Bush ha detto di
essere ottimo amico di entrambi. "Con Berlusconi ci conosciamo
da tempo e anche con Romano. E' un onore avere l'amicizia di due
leader così importanti", ha aggiunto.
Bush e Berlusconi: incontro affettuoso per un "caffè fra amici" Come annunciato, il presidente Bush ha voluto incontrare l'amico Silvio Berlusconi, l'ex premier considerato da Washington alleato affidabile nel contesto Occidentale, più che un alleato, tessitore di rapporti, politiche, strategie internazionali. si sono visti nella sede dell'ambasciata americana dopo l'incontro fra george W. e Prodi. Il leader di Forza Italia è uscito da
Villa Taverna alle 17.45, un'ora dopo l'arrivo.
Silvio Berlusconi, dopo circa un'ora di colloquio ha lasciato Villa Taverna a bordo della sua auto e,
allontanandosi, ha nuovamente salutato. Prima di lui, il
portavoce di Forza Italia, Paolo Bonaiuti, è uscito dalla
residenza di Ronald Spogli.
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