Bush: "McCain saprà difendere l'America"

Dalla convention repubblicana parte l'attacco a Obama. Appello agli indecisi del senatore indipendente Lieberman: "Il paese conta più del partito". Il presidente Usa: "McCain pensa con la propria testa"

Bush: "McCain saprà 
difendere l'America"

Saint Paul - Finita la tregua provocata dall'emergenza dell'uragano Gustav, dalla convention repubblicana di Saint Paul partono i primi affondi contro Barack Obama. In una serata segnata da un intervento in video del presidente George W. Bush a sostegno di John McCain, è toccato all'ex candidato e attore Fred Thompson dare il "la" agli affondi contro l'avversario: Obama, ha detto, "è il candidato più liberal e più inesperto che sia mai stato in corsa per la presidenza".

Il discorso di Thomson Thompson, nell'intervento più applaudito della serata, ha sostenuto che Obama "ha fatto storia" per essere diventato il candidato con meno requisiti mai arrivato a un passo dalla Casa Bianca, e lo ha attaccato su vari fronti, compresi la sua posizione sull'aborto e la scelta lo scorso luglio di pronunciare l'ormai celebre discorso a Berlino: "Il rispetto di cui McCain gode nel mondo non è legato a un discorso letto sul teleprompter e pensato per soddisfare i critici dell'America all'estero ma per decenni di carattere e provate doti di statista". A Thompson, celebre negli Usa anche come interprete della serie televisiva Law and order, è toccato anche il compito di lodare la scelta di Sarah Palin come vicepresidente, definendola "una boccata d'aria fresca" alla quale i democratici e i media "hanno reagito con il panico".

L'appoggio di Bush Bush, comparso in video sul gigantesco schermo allestito nel Xcel Energy Center, ha definito McCain "pronto per la Casa Bianca". "In un mondo pericoloso - ha detto il numero uno della Casa Bianca - l'America ha bisogno che nello Studio Ovale ci sia qualcuno che sa che per proteggerla bisogna stare all'offensiva". Le parole pronunciate questa notte da Bush a favore del senatore dell'Arizona hanno molto di inconsueto. Il presidente americano le ha, infatti, pronunciate in collegamento via satellite, parlando di fronte alla telecamere, dalla Casa Bianca, dietro un podio: è il set degli appelli alla nazione, non quello degli attacchi di partito: "Se l'Hilton di Hanoi non ha spezzato la determinazione di John McCain a fare la cosa giusta per il Paese - ha detto il presidente riferendosi al campo di prigionia del Vietnam dove il senatore dell'Arizona è stato prigioniero e soggetto a torture per anni - non ci riuscirà neppure la sinistra arrabbiata". Bush, che ha rinunciato a salire sul podio di Saint Paul per l'emergenza uragani sulla costa del Golfo del Messico, ha sottolineato che "McCain è pronto per guidare la Nazione".

"McCain pensa con la propria testa" "John Mccain è un uomo indipendente che pensa con la sua testa". Nel breve intervento alla convention, Bush ha definito il candidato repubblicano "un uomo onesto che parla direttamente dal cuore", ma soprattutto "un uomo che non ha paura esprimere il suo disaccordo: credetemi", ha detto, "io ne so qualcosa". Nel 2000 McCain perse le primarie contro Bush, accusando il suo avversario di aver usato sporchi trucchi. "Lo scorso anno, l'indipendenza e il carattere di McCain hanno contribuito a cambiare la storia. I democratici avevano preso il controllo del Congresso - ha ricordato Bush - minacciando di tagliare i fondi per le nostre truppe. Sfidando i richiami alla ritirata, io ordinai un aumento delle forze in Iraq". "Molti al Congresso - ha proseguito - dicevano che non avrebbe funzionato. Allora un senatore tra tutti si levò sopra gli altri, avendo fiducia nelle nostre truppe e con la consapevolezza dell'importanza della missione: era John McCain. E quando qualcuno gli fece notare che ciò avrebbe messo a rischio la sua campagna per la Presidenza, lui rispose che avrebbe preferito perdere un’elezione che vedere il proprio Paese perdere la guerra. Questo è il tipo di coraggio e di visione che si richiede al futuro comandante in capo".

Lieberman, il "traditore" Il presidente ha lodato la posizione tenuta da McCain sulla guerra in Iraq, un tema ripreso anche nel più atteso discorso della serata, quello del senatore indipendente Joe Lieberman. I democratici sapevano da settimane che Lieberman, candidato alla vice-presidenza nel 2000 con Al Gore, avrebbe parlato alla convention repubblicana di St. Paul, a sostegno della candidatura di John McCain. Ma pochi si sarebbero attesi da lui una serie di attacchi durissimi contro Barack Obama. Con un appello diretto "ai democratici e agli indipendenti che stanno seguendo la convention in tv", Lieberman ha detto che "in tempi straordinari come questi, il paese conta più del partito". "So che molti di voi sono arrabbiati e stufi di questo governo e di questa politica, e ci sono buoni motivi per questo - ha aggiunto - so che alcuni di voi stanno pensando di votare per John McCain ma non sono sicuri. Alcuni non hanno mai votato per un repubblicano in vita loro e in elezioni normali non lo farebbero mai. Ma queste non sono elezioni normali e quelli che viviamo non sono tempi normali, e McCain non è un candidato normale". "Questa notte, siate indipendenti, democratici che hanno votato per Reagan, democratici che hanno votato per Clinton o semplicemente democratici votate per il bene del paese, non per il partito al quale appartenete". Lieberman, che si è definito un "democratico" per tutto il discorso, ha messo in contrasto la storia di mediatore di McCain in Senato con la pretesa di Obama, "che non ha mai fatto nulla di significativo in Senato".

La figura di McCain La storia personale di McCain, dalla prigionia in Vietnam al Senato e alla candidatura alla Casa Bianca, è stato il tema chiave della serata.

La biografia di McCain è stata messa in parallelo, in una serie di video e in testimonianze dal palco, con quella di alcuni presidenti repubblicani come Abraham Lincoln, Theodore Roosevelt, Ronald Reagan e George Bush padre, presente in sala con la moglie Barbara.

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