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Bush a Obama: "Il pericolo? Un attentato"

Ultima conferenza stampa alla Casa Bianca per George W. Bush: "Spero di sbagliarmi ma credo che là fuori ci sia ancora un nemico che vuole danneggiare gli americani". Sulla guerra di Gaza: "Niente cessate il fuoco fino a che Hamas non la smette di lanciare missili"

Bush a Obama: "Il pericolo? Un attentato"

Washington - Il presidente degli Stati Uniti George W. Bush nella sua ultima conferenza stampa prima della scadenza del mandato alla Casa Bianca si rivolge al proprio successore: "Auguro a Barack Obama tutto il meglio. Credo sia una persona molto intelligente". Al contempo, però, lo mette in guardia dal rischio terrorismo. Un rischio incombente.

"Un attacco in patria è la prima minaccia" Per Bush la "principale minaccia" che pende sulla presidenza del suo successore Barack Obama è la possibilità di un attentato terroristico sul suolo statunitense. "La minaccia più urgente che dovrà affrontare lui e gli altri presidenti che verranno dopo di lui" ha affermato il capo della Casa Bianca nella sua ultima conferenza stampa prima del passaggio di consegne del 20 gennaio, "è un attacco in patria". "Auspico di poter dire che non si è avverata, ma c’è ancora un nemico là fuori che vorrebbe danneggiare gli americani", ha aggiunto. 

Israele ha diritto a difendersi "Voglio che Hamas la smetta di sparare missili contro Israele. Non ci potrà essere un cessate il fuoco - ribadisce Bush - fino a che Hamas non la smetterà di lanciare missili. Questo conflitto deve essere fermato". Il presidente americano è tornato a sottolineare la necessità di "un cessate il fuoco sostenibile" in Medio oriente precisando che "Israele ha il diritto di difendersi".

Corea del Nord "E' ancora un problema". Bush ha ribadito la necessità che il 'regno eremita' "rispetti gli impegni presi" sul processo di verifica dello smantellamento del suo programma nucleare e "assicuri di non avere un programma di arricchimento dell’uranio".

Crisi e aiuti finanziari Obama non ha chiesto all’attuale inquilino della Casa Bianca di rivolgersi al Congresso per potere stanziare la seconda tranche di aiuti alle istituzioni finanziare in crisi per 350 miliardi di dollari circa. Lo ha indicato lo stesso Bush precisando che con Obama "ne abbiamo parlato" e se il presidente eletto "ne avesse bisogno li chiederei" al Congresso. "Non so se sia possibile convincere un numero sufficiente di membri del Senato per ottenere un voto positivo. Altro non so", ha chiarito Bush.

Lo striscione 'Missione compiuta' fu un errore Il presidente George W. Bush ha ammesso che esporre lo striscione "Missione Compiuta" su una portaerei, a proposito delle operazioni in Iraq, è stato uno dei maggiori errori della sua permanenza alla Casa Bianca. Rispondendo ad una domanda sui maggiori errori della sua presidenza, Bush ha parlato anche del suo linguaggio a volte aggressivo (senza fare esempi). Bush era stato criticato per avere esposto lo striscione "Missione Compiuta" sullo sfondo di un suo discorso dal ponte della portaerei Lincoln che proclamava di fatto la vittoria in Iraq alcuni mesi dopo l’inizio della guerra.

Bush ha definito anche "una delusione" non avere trovato armi di distruzione di massa in Iraq.

 

 

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