C’è anche la barca col videogame al timone

Sempre più italiani vanno per mare: le imbarcazioni sono 71mila

Diego Pistacchi

da Genova

Comunque vada, sarà un successo. Come sempre. Il Salone Nautico numero 46 è ormai abbondantemente oltre il giro di boa e già fa segnare i record di espositori (1.650, +7 per cento rispetto all’anno scorso) e di imbarcazioni presenti (2.200, +9 per cento). Ma ormai si sa, l’Italia è in barca. Ce ne sono oltre 71.000 sparse per i mari dello Stivale e quelle a motore sono sempre le più gettonate. Ma il Salone Nautico di Genova va oltre i numeri. È un po’ come l’appuntamento con le sfilate di moda a Roma, Milano e Parigi. Chi non vuole sentirsi «out» non può mancare. Perché alla Fiera del mare ci sono le novità dell’estate 2007. Dagli ultimi ritrovati della tecnica marinaresca all’abbigliamento del perfetto diportista.
NON SOLO GOMMONI. Un fascino tutto particolare lo hanno sempre avuto i gommoni. Una «barca» comoda, per definizione, per chi non ha troppe pretese si potrebbe dire. Invece quest’anno a Genova sbarca l’«Heaven 34», un battello pneumatico con tutti i comfort degli yacht da crociera. Che il gommone non sia ormai più solo un mezzo di trasporto spartano lo conferma anche il Sacs S-50 indaco, che a bordo trova spazio, sotto il tendalino parasole, persino per una piscina. E guardando al futuro torna il grande passato: al Salone è presente, dopo 51 anni, anche la Pirelli che presenta il suo P/Zero.
LOVE ME... TENDER. Andar per mare significa anche raggiungere anche le coste più nascoste e suggestive. Là dove spesso lo yacht e neppure il cabinato possono arrivare. Ecco quindi la necessità di usare il tender, il battellino per andare a riva. Ma per chi non ha abbastanza spazio per tenerlo? Ecco il tender senza spina dorsale, un gommoncino che ha anche la chiglia gonfiabile: piegato e riposto in un gavone, può essere trasformato in tender con una semplice pistola ad aria compressa. E per chi vuole arrivare proprio ovunque il Salone offre il tender a idrogetto, senza motore a elica, che sbarca praticamente in spiaggia senza rischi.
OCCHIO AI BIMBI. A guardare mamma e papà si diventa lupi di mare. Ma meglio essere prudenti. Per fare il bagno anche in alto mare arriva il costumino intero con salvagente incorporato e «collare» per tenere sollevata la testa. Per i più grandicelli e spericolati imperdibile è invece la mini aquabike, una moto d’acqua con motore elettrico a batteria ricaricabile per chi ha compiuto almeno 5 anni.
DÉFILÉ. Si parla di moda. E la Nautica non fa eccezione. Cambiano i gusti e persino i colori. Il blu è troppo classico, déjà vu, secondo molti costruttori. Quest’anno, o meglio, la prossima estate, andrà di moda l’avorio, il beige, con quel gusto vagamente rétro che non vuole «risparmiare» neppure gli scafi. Ma ognuno ha le sue preferenze e tutti devono essere accontentati. Così tra gli stand spiccano anche giubbotti salvagente in completo azzurro, leopardati o pitonati sull’argento perché non c’è una sola ordinanza che possa imporre il design delle dotazioni di sicurezza.
PERFEZIONISTI. I sub sono abituati a bagnarsi un po’ nonostante la muta più impermeabile del mondo? Da quest’anno anche le ultime goccioline fastidiose potrebbero sparire grazie a una muta che non ha la solita cerniera ma un nuovo sistema con una pettorina in neoprene da 3 millimetri, saldata all'interno della muta, in corrispondenza della cerniera principale. Mentre per chi a bordo vuole anche un po’ divertirsi, Genova presenta il motore che si comanda con un joystick come fosse un videogioco e che, con pochi movimenti della mano, permette al conducente di ormeggiare anche in condizioni proibitive.
Barche ma non solo, dunque. «Al padiglione C abbiamo radunato tutti gli espositori di accessori - conferma soddisfatto Anton Albertoni, presidente di Ucina, l’associazione dei cantieri e delle industrie della nautica -. Con oltre 500 stand abbiamo allestito la più grande manifestazione tecnica al mondo all’interno di un salone». E i risultati, primi affari alla mano, sono confortanti. «Un po’ di difficoltà esiste nel settore della piccola nautica - conclude Albertoni -.

Ma anche per questo abbiamo dato molto più spazio a questo settore, con oltre il 67 per cento degli espositori concentrati su barche inferiori ai dieci metri». I «pezzi grossi» invece non sentono crisi. È l’Italia che va. Per mare.

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