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C’è aria di Ryder Cup e i big scaldano i motori F. Molinari è pronto

L'appuntamento con la Ryder Cup è ormai dietro l'angolo (1-3 ottobre) e i protagonisti europei scalpitano ed affinano il loro gioco. La vittoria di Martin Kymer al Klm Open in Olanda la dice lunga sullo stato di forma del 25enne tedesco che dopo poco più di 3 anni sul tour maggiore ha vinto lo scorso agosto il suo primo titolo del grande slam: il PGA degli stati Uniti. Kymer, in testa dopo tre giri, non ha dato scampo agli inseguitori ma soprattutto ha fatto vedere un gioco di gran classe e degli spunti che se riuscirà a ripetere in Ryder lo vedranno protagonista. Nel Klm i suoi antagonisti erano dei giovani emergenti, tale l'argentino Zanotti e lo svedese Nilsonn che nulla hanno potuto contro Martin troppo forte e troppo lucido nella sua strategia di gioco. Ci ha provato Fernando Gonzales, ma lo spagnolo in fase di green è ancora in difficoltà e sulle ultime diciotto buche si è visto affiancare dal sudafricano Oosthuizen, vincitore del British Open, dall'inglese Horsey e da un altro spagnolo, Lara, in quarta posizione.
In campo due italiani, Francesco Molinari, e l'invitato Matteo Manassero oltre al dilettante pugliese del S. Domenico, La porta, eliminato dopo 36 buche ma ben felice di aver vissuto una esperienza a fianco dei grandi. Molinari ha confermato la solidità del suo gioco e solo un putt sfortunato all'ultima buca gli ha impedito una gran rimonta che lo avrebbe visto al secondo posto. Il suo ottavo non la dice tutta sul rendimento in campo del nostro campione, primo italiano ad entrare di diritto in Ryder dopo il grande Rocca nel 1993. Su di lui e sul fratello Edoardo, che scenderà in campo per una ultima sgambata settimana prossima in Francia nel Vivendi, Colin Montgomery, capitano europeo, conta molto e forse li vedremo insieme negli incontri di doppio.
Manassero, che con il suo terzo in Svizzera si è ormai garantito la carta per giocare sul Tour maggiore l'anno prossimo, con la rimonta nel quarto giro ha ottenuto la 46a posizione ma soprattutto ha dimostrato che, colui che ormai i media britannici chiamano "wonder boy", sa mantenere l'adrenalina in campo anche dopo una settimana per lui stressante, come quella nell'Omega Masters, e che i paragoni con Rory Mc Ilroy non sono poi così lontani dalla realtà. Che il golf italiano ce lo conservi così: pulito, entusiasta e semplice.
Ancora "azzurro" sugli altri circuiti europei. Fede Colombo secondo sul Challenge in Kazakistan e buoni piazzamenti anche per Tadini e Gagli che dovrebbero arrivare a fine stagione tra i migliori 45 e giocarsi la carta per il Tour maggiore al Gran Final del S. Domenico, a fine ottobre in Puglia. Secondo posto in Francia per Diana Luna, rientrata in corsa dopo la maternità, e subito tornata ai vertici.
Negli States in corso i "play off" per determinare i migliori 30 che prenderanno parte al Tour Championship, torneo finale della stagione dei big, con in palio 10 milioni di dollari.

L'ultima prova, prima del Grand Final, l'ha vinta Dustin Johnson ma la notizia vera e quella che, malgrado un 15° posto nel BMW Championship, Tiger Woods non sarà della partita dei migliori 30 ed il suo N° 1 al mondo è ad alto rischio.

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