«C’è un complotto per dare l’Olimpiade a Roma»

La città pronta a investire 24 miliardi. Il pugilato al Vigorelli

«C’è un complotto per dare l’Olimpiade a Roma»

Milano e Roma sono in competizione per l’organizzazione delle Olimpiadi 2016. Ma a Palazzo Marino si sente puzza di bruciato. «Mi sembra che la decisione del Coni sia preesistente e orientata dal punto di vista politico», spiega l’assessore allo Sport Aldo Brandirali presentando il dossier a cinque cerchi. Rincara la dose Pier Gianni Prosperini, deleghe allo Sport per il Pirellone: «Il Coni romano vuole fare un favore a Veltroni».
Il comitato olimpico deve scegliere entro gennaio la candidata italiana che sfiderà le altre città mondiali. «Già non si intuisce il perché di tanta fretta - prosegue Brandirali -. Quando il Cio esaminerà le proposte solo nel luglio 2007. Non c’è urgenza, a meno di voler sfruttare questa occasione per scopi elettorali. Quindi chiediamo al Coni di rinviare la decisione sulla candidatura della città italiana per le Olimpiadi 2016 a dopo il voto e siamo pronti a una raccolta di firme in merito».
Dopo le polemiche, il progetto a cinque cerchi. L’investimento complessivo previsto da Palazzo Marino ammonta a 24,5 miliardi di euro, uno solo per le strutture sportive, il resto per il miglioramento della rete dei trasporti. Il periodo individuato va dal 13 al 28 agosto 2016. Anche se Brandirali sta ragionando su uno slittamento. «Le Olimpiadi del 2012 sono già state assegnate a Londra. Difficilmente il Cio vorrà di nuovo i Giochi in Europa quattro anni dopo, mentre nel 2020 i tempi potrebbero essere maturi».
La Milano olimpica avrà quattro poli principali. Il cuore del progetto è a Rogoredo, dove sorgeranno il villaggio per gli atleti, lo stadio olimpico da 80mila posti, il centro per il nuoto, un’arena polifunzionale e le strutture per i mezzi di comunicazione. Quindi l’area della Fiera di Rho Pero, appena inaugurata, che comprende anche ippodromo e stadio di San Siro, Palalido, Vigorelli, recuperato come spazio per il pugilato, Arena, teatro scelto per il tiro con l’arco e Montestella, dove nascerà la pista da mountain bike. Terzo punto di attrazione sarà l’Idroscalo, per tutti gli sport d’acqua (canottaggio, canoa), mentre per la vela verrà usato il Lago di Garda. Un altro polo sorgerà tra Monza e Sesto San Giovanni. «Tutti gli eventi olimpici - spiega l’assessore - saranno concentrati nell’ambito della città metropolitana. Il filo conduttore è la ristrutturazione degli impianti esistenti e la costruzione di ciò che manca. Con una certa logica, pensando al dopo. Creeremo strutture provvisorie o riutilizzabili in altro modo conclusi i Giochi».
Brandirali chiede coesione. «Serve il sostegno al progetto da parte di tutta Milano e della Regione per realizzare questo sogno. Osservo con dispiacere l’assenza dell’assessore provinciale Dioli. Forse è un altro sintomo che la politica sta influenzando questa scelta, quindi sarebbe più opportuno rimandare». Prosperini rivendica per Milano un ruolo di primo piano: «Vogliamo le Olimpiadi perché ci spettano, perché ce le meritiamo.

La città è pronta, preparata e capace, e abbiamo anche il primato nazionale di medaglie olimpiche. Rivendichiamo con orgoglio e determinazione che ce le meritiamo. E il Coni non può non tener conto della virtuosa Lombardia per fare un favore a Veltroni: dateci ciò che ci spetta».

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