C’era una volta l’infallibile Pirlo ma non è più un Milan da favola

da Milano

Se il Milan di San Siro ha una differenza tra gol fatti e subiti da provinciale il problema non può essere soltanto un arbitro scadente. Se al momento di un rigore che può rimettere la barca a galleggiare tutto lo stadio - ma proprio tutto - ha la sensazione che il rigore stesso verà sbagliato non è solo questione di sfiducia. E se Pirlo, l’uomo simbolo di un Milan stellare, finisce per farselo parare quel rigore allora è chiaro che la favola è finita. E che l’Atalanta ha vinto meritandolo.
MILAN
6 KALAC. Meriterebbe un voto più alto perché si oppone spesso solo contro tutti. Due interventi prodigiosi su Ferreira Pinto e Padoin.
5 ODDO. Langella gli sfila via alla grande, lui non è in giornata, non difende e non spinge, sembra sempre che sia all'esordio (dal 15' st Brocchi 5. In quel catino atalantino del cerchio del centrocampo non trova ciambelle di salvataggio).
5 NESTA. In occasione della seconda rete si fa infliggere un umiliante dribbling da Floccari. Il resto della partita lo gioca su gambe tremanti.
6 MALDINI. La carriera e la rete lo salvano.
5 FAVALLI. Ha problemi dinamici evidenti, sebbene lo spazio di campo in cui lavora sia ridottissimo (dal 1' st kaladze 6. Resta in posizione mentre tutti si gettano nell'arrembaggio finale).
6 GATTUSO. Stende dopo un minuto Tissone, poi si prende un'ammonizione per entrata durissima, non molla mai, sbaglia tantissimo e corre tantissimo e quando Ancelotti gli chiede di sacrificarsi e fare il terzino, fa tutto con scrupolo.
5 PIRLO. In evidente calo fisico. Sbaglia il rigore e si prende la croce finale sulle spalle.
5 AMBROSINI. Segna una rete probabilmente valida, ma fa molta confusione per tutta la partita. Gioca centravanti nel secondo tempo con Pato e Paloschi ai fianchi.
5 SEEDORF. Una signora alla messa sarebbe risultata più dinamica. Sempre in ritardo, nei contrasti e nel liberarsi della palla. La sua classe immensa si è vista solo per un paio di secondi quando ha servito con la pancia una palla in area a Maldini. Ma il pubblico non ha apprezzato e ha continuato a fischiarlo.
5 GILARDINO. Sabato 5 aprile, posticipo della tredicesima di ritorno con il Cagliari, festeggerà ufficialmente un anno intero senza reti a San Siro (dal 1' st Paloschi 5. Dispiace, in fondo non è colpa sua se entra per compiere il miracolo e non sempre gli riesce).
5 PATO. Tocchi e delizie, ma alla fine non rimane niente.
All Ancelotti 6. Le ha tentate tutte.
ATALANTA
8 COPPOLA. Un'uscita a valanga su Seedorf nella fase calda della partita e il rigore parato nel finale a Pirlo valgono tantissimo.
6,5 RIVALTA. Soffre Pato quando si sposta sulla sua fascia, ma gioca una gara molto tonica e attenta
Sv TALAMONTI. Esce per una contrattura (dal 34' pt Manfredini 6,5. Si piazza in mezzo all'area e svetta sui palloni alti e anticipa su quelli bassi).
7 PELLEGRINO. È il vero padrone dell'area.
6 BELLINI. Grande puntello di sinistra, sulle fasce il Milan non si è visto.
7 FERREIRA PINTO. Compendio di una stagione ad alti livelli. Se l'Atalanta non vinceva a Milano da 17 anni il merito è anche suo che a inizio ripresa ubriaca l'immenso Maldini con un dribbling antologico.
7 TISSONE. Una presenza costante. Quantità e qualità, è lui che detta i tempi della squadra.
6 GUARENTE. Gioca per distruggere.
7 LANGELLA. Fulminante. Dorme, si sveglia, segna e si riaddormenta.
6,5 DONI. Sbaglia una rete clamorosa, altrimenti sarebbe da 8.


8 FLOCCARI. Farà rivedere questa partita a un mucchio di amici.
All. Conti. Sostituisce lo squalificato Del Neri e non se ne accorge nessuno.
Arbitro Brighi 4,5. I suoi errori sono gravi. Ma non stravolgono la realtà.

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