Alla faccia del negazionismo. Eccole qua, senza alcun dubbio. Le due Torri Gemelle, molto stilizzate, con linconfondibile forma a parallelepipedo. E ci sono anche i due aerei che si vanno a schiantare contro. Il tutto in rosso e nero su fondo ocra. Non è una foto: la rappresentazione del più clamoroso atto terroristico di questi anni, destinata a divenire limmagine del secolo XXI, è realizzata in tanti nodi di lana che vanno a formare un tappeto. Un piccolo tappeto afghano di ottanta centimetri per sessanta che celebra l11 settembre. Il primo di questo genere conosciuto in Occidente, approdato alla vendita che la casa daste Finarte batterà a Milano nella sede di corso Magenta il 20 novembre alle ore 15.
Cè da giurare che ci saranno un sacco di collezionisti disposti a contendersi questo manufatto di lana, nonostante il suo modesto valore artistico che gli è valsa una stima, da parte degli esperti della Finarte, di soli 300-400 euro. Ma il prezzo di aggiudicazione potrebbe anche salire clamorosamente: si sa che il capriccio collezionistico scatena spesso vere e proprie gare, facendo lievitare artificiosamente i prezzi. Spiegano nel catalogo gli esperti della casa daste che «lAfghanistan ha una tradizione nel realizzare tappeti figurativi che rappresentano eventi storici. In tempi recenti sono da ricordare i cosiddetti tappeti di guerra annodati durante linvasione sovietica degli anni Ottanta».
Non si tratta quindi di discutere sulla maggiore o minore bellezza del tappeto, quanto piuttosto su quale significato attribuire alloggetto, dal cui disegno piuttosto rozzo spira unaria sinistra. Ci si domanda quale sia lignota mano (femminile?) che ha affidato al telaio - simbolo dellantica arte dellannodatura, espressione fra le più preziose e celebrate dellOriente, dalla Persia al Caucaso, dallAsia centrale alla Cina - una rivendicazione. O una glorificazione.
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