Marianna Bartoccelli
da Roma
Messa in stand by la legge ex Cirielli, considerata meno importante delle altre in programma, la maggioranza tenta di accelerare lapprovazione degli ultimi provvedimenti prima di puntare alla finanziaria. Latteggiamento dellUdc che metteva in discussione lapprovazione della ex Cirielli ha convinto gli altri partiti della Cdl infatti a non chiedere linversione dellordine del giorno e a lasciare le decisioni già prese dalla conferenza dei capigruppo. Così varata in tempi brevissimi, grazie alla fiducia, la legge sulla violenza degli stadi e ritirata quella sul cinema, la Camera si ritroverà ad affrontare la legge sulla riforma elettorale e quella sulla devoluzione. Della riforma dei tempi di prescrizione e aumento delle pene per i recidivi si parlerà a fine mese. Piccola vittoria di Marco Follini che considera prioritaria la riforma elettorale e tentativo da parte degli altri partiti della maggioranza e del presidente Casini di rasserenare gli animi.
Lapprovazione della legge ex Cirielli è «solo rimandata». assicurano esponenti di maggioranza. Intanto si discute sui dati forniti dal ministro Castelli, che rappresentano le possibili conseguenze dellapprovazione della legge. Cifre per la verità ridotte, che risultano avere una tendenza diversa da quelli diffusi dallAnm. Secondo il ministro Castelli infatti il numero dei processi che verranno estinti al momento dellapprovazione della legge non supera il 17%. Dati che lAnm legge diversamente, considerando che si tratta di rilevazioni parziali. «Anche secondo questi dati così parziali - ribatte il presidente dellAnm Ciro Riviezzo -, si tratta di prescrivere migliaia di reati». A rafforzare la tesi dellAnm interviene il presidente della Suprema corte Nicola Marvulli che sostiene che su 24 procedimenti pendenti in Cassazione per reti di corruzione, ne verrebbero prescritti 21. Contro queste considerazioni ribatte il ministro Castelli: «Sento da parte di strani magistrati cose che non stanno né in cielo né in terra, gente che non capisce nulla di statistica, però trancia giudizi e impartisce lezioni: gli unici dati attendibili sono quelli che ho dato io, tenendo presente quali erano i margini di errore che sono molto elevati». Nella polemica entra anche Radio carcere, rubrica trasmessa da Radio radicale, che denunzia vizi di costituzionalità della legge in attesa dellultima, la terza, votazione della Camera.
Lo scontro sulla ex Cirielli è anche dentro lUdc, come raccontano le agenzie a proposito di uno scambio di battute tra il ministro Giovanardi e Bruno Tabacci.
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