"C'è una nuova rivoluzione industriale guidata dall'innovazione"

Il presidente di Assolombarda Biffi lancia la sfida delle imprese davanti ai vertici dei sindacati

"C'è una nuova rivoluzione industriale guidata dall'innovazione"
00:00 00:00

Avviare un confronto permanente per interpretare i cambiamenti in corso che impattano sul rapporto tra imprese e lavoratori è il tema al centro della seconda edizione di "Relind - Forum delle Relazioni industriali", l'iniziativa, promossa congiuntamente da Confindustria e Assolombarda che ha preso il via ieri a Milano, nella sede di Assolombarda con il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nazionali.

Nella prima giornata sono intervenuti il presidente di Assolombarda, Alvise Biffi, il vicepresidente per il Lavoro e le Relazioni industriali di Confindustria Maurizio Marchesini e i segretari delle principali sigle sindacali: Maurizio Landini (Cgil), Daniela Fumarola (Cisl), Pierpaolo Bombardieri (Uil). All'iniziativa, in rappresentanza del Governo, è intervenuta anche la ministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone. "È in atto una nuova rivoluzione industriale guidata dall'innovazione che impatterà inevitabilmente sui modi e sui tempi del lavoro - ha spiegato Biffi - Una sfida in cui dobbiamo giocare un ruolo attivo attraverso una responsabilità collettiva che coinvolga le istituzioni, le associazioni d'impresa e le organizzazioni sindacali. Una svolta culturale che non può che passare da una seria riflessione sulla produttività che, dal 2019 al 2024, nel nostro Paese è addirittura diminuita, secondo le analisi del Centro Studi Assolombarda, dello 0,1 per cento".

"Il tema della riduzione dell'orario di lavoro non può essere affrontato in termini ideologici, ma con realismo e visione", ha detto Marchesini. Secondo i dati presentati dal centro studi Assolombarda, la produttività del lavoro in Italia è "sostanzialmente ferma da oltre trent'anni: tra il 2014 e il 2019 la crescita media annua è stata appena dello 0,1 per cento, mentre tra il 2019 e il 2024 si è registrata una lieve flessione (meno 0,1 per cento).

Un dato che contrasta con la dinamica di altri Paesi avanzati e che, a livello d'impresa, è spiegato principalmente da quattro fattori: presenza di tante imprese di ridotte dimensioni poco produttive (le micro imprese lombarde registrano 47,7 mila euro di valore aggiunto per addetto vs 56,6mila le omologhe tedesche), livelli ancora insufficienti di investimento in innovazione e R&S (meno del 40 per cento delle imprese tedesche), limitata digitalizzazione anche lato offerta (l'Ict italiano è cresciuto in produttività dello 0,3% in media annua nell'ultimo decennio, quello tedesco dell'1,0 per cento) e una internazionalizzazione tuttora poco diffusa - solo il 17 per cento delle imprese manifatturiere esporta e l'1 per cento di esse concentra oltre metà del valore esportato, ma che premierebbe in produttività.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica