C’è un quartetto d’archi per Noa

Fabrizio de Feo

È un suono e una voce che fa bene all’orecchio, allo spirito e all’anima, quella Achinoam Nini, in arte Noa. La voce di Israele, diventata ormai anche esotica «voce di Napoli» grazie alle sue frequentazioni sempre più frequenti della canzone partenopea, torna questa sera all’Auditorium (ore 21, biglietti 25 e 15 euro), in versione acustica insieme ai Solis string quartet, al chitarrista Gil Dor e al percussionista Zohar Fresco. Una collaborazione, quella con il quartetto d’archi napoletano vincitore di Sanremo insieme con Elisa (e in passato già a fianco di Edoardo Bennato, Katia Ricciarelli, Gianna Nannini, Pfm, Andreas Wollenweider e Dulce Pontes) ormai diventata una sorta di sodalizio permanente. Con loro e con il milanese Carlo Fava, Noa salirà a febbraio sul palco di Sanremo nella sezione gruppi. Un esperienza anomala per un’artista che pure in Italia è di casa.
L’artista israeliana, d’altra parte, è una sorta di spugna dal punto di vista musicale, sempre curiosa e pronta ad accogliere i suoni del mondo. Il suo curriculum è invidiabile. Ha realizzato tre album di successo e collaborato con Pino Daniele, Carlos Santana, Pat Metheny, Al Di Meola. Ha inciso la canzone sul tema de La vita è bella di Nicola Piovani, ha partecipato a Sanremo come ospite, al Live 8 di luglio da Roma e recentemente ha anche cantato un brano nell'ultimo cd di Massimo Ranieri. Un incontro, quest'ultimo, nel segno di quell’amore per il capoluogo campano che non mancherà di manifestare anche questa sera.
«Ho ascoltato centinaia di canzoni napoletane - spiega l’artista - e quelle che ho scelto di cantare le ho scelte perché mi hanno colpito direttamente al cuore. Ormai ho deciso che in ogni parte del mondo canterò due o tre canzoni napoletane».
Noa è nota sui palcoscenici internazionali, oltre che per il suo talento di musicista, anche per il suo impegno per la pace in Medio oriente (nata a Tel Aviv da genitori yemeniti ha poi trascorso la sua infanzia e giovinezza a New York).
Grandi doti vocali e presenza scenica travolgente, è una vera e propria globetrotter della musica live. Accanto a lei i suoi inseparabili compagni di viaggio, Gil Dor alle chitarre e Zohar Fresco alle percussioni, formano un tutto unico, un’alchimia artistica rodata e perfetta. Ma anche i quattro violinisti napoletani del Solis string quartet sono ormai perfettamente integrati in questa compagnia di giro. Il loro primo incontro risale al 2003, quando in occasione del dodicesimo anniversario della fondazione del gruppo, ospitarono Noa in un loro concerto al Teatro Politeama a Napoli.

Per quella serata arrangiarono alcuni brani dell'artista israeliana e resero omaggio alla loro città con la rilettura di alcuni classici come Santa Lucia luntana e Torna a Surriento, che Noa interpretò con immediata maestria. Da questo evento è nato un sodalizio artistico destinato a durare e a regalare al pubblico altre perle del patrimonio musicale e culturale napoletano.

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