Andrea Nativi
Aerei da combattimento, elicotteri armati, radar basati a terra e su speciali velivoli, un centro di comando e controllo, batterie antiaeree: lAeronautica militare ha spiegato a protezione dei cieli piemontesi un formidabile dispositivo per assicurare la difesa nei confronti di ogni minaccia in occasione delle Olimpiadi invernali.
LAeronautica ha portato a Torino un centro di comando e controllo mobile, posto al comando di un generale di divisione, collegato direttamente con il quartier generale della difesa aerea nazionale/Nato di Poggio Renatico, nei pressi di Ferrara. La struttura utilizza tutti i sensori militari e civili disponibili per costruire una immagine completa e costantemente aggiornata della situazione aerea su ampia area, la cosiddetta Rap. Un radar di scoperta militare è stato piazzato in posizione strategica, inoltre la Nato ha concesso i suoi aerei radar volanti, gli E-3A Awacs, che offrono una copertura di diverse centinaia di chilometri.
Ma siccome eventuali terroristi o aggressori potrebbero utilizzare anche velivoli molto piccoli e lenti, come gli ultraleggeri, che possono sfuggire ai radar, sono stati posizionati osservatori dotati di binocoli costantemente collegati con il centro operativo per segnalare lavvistamento di qualunque mezzo aereo tenti di entrare nelle «zone proibite». Lo spazio aereo è stato suddiviso in aree con livelli di sicurezza differenziati. I divieti di sorvolo sono più o meno severi a seconda della zona e del momento temporale specifico: durante le cerimonie di apertura e chiusura dei giochi ovviamente lattenzione è massima.
Appositi avvisi sulle limitazioni alle attività di volo commerciali e private, compresi quelle dei velivoli dellaviazione generale che volano a vista (Vfr) sono stati pubblicati con appositi bollettini (Notam).
LAeronautica impiega poi a Torino diversi sistemi darma: batterie missilistiche antiaeree Spada, caccia F-16/Eurofighter, addestratori a getto armati Mb-339, elicotteri Hh-3F. Nei momenti caldi i mezzi aerei saranno costantemente in volo, con varie formazioni che si alterneranno. Usando sistemi con caratteristiche diverse si può affrontare sia un aeroplanino che un jet daffari rubato, un aereo di linea dirottato o, ipoteticamente, un aereo militare. Il sistema di difesa prevede più strati, a «cipolla», e mezzi adatti contro ogni tipo di pericolo. Sono state approvate anche regole di ingaggio robuste e flessibili, il cui contenuto specifico è segreto.
E per completare la rete, lAeronautica ha anche sottoscritto accordi specifici di collaborazione con le forze aeree di Francia e Svizzera, che consentono oltre allo scambio di dati e tracce radar anche la possibilità che i rispettivi caccia possano superare i confini nazionali per scortare o seguire un eventuale aereo «renegade», come viene definito un velivolo in mano ai terroristi.
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