Caccia al «Giuda» che ha voluto impallinare Cimaschi

Caccia al «Giuda» che ha voluto impallinare Cimaschi

Il colpo a sorpresa nella votazione del nuovo presidente del Municipio Centro Est non poteva non creare scompigli, soprattutto nella coalizione di centrodestra. La scheda nulla che di fatto ha regalato la vittoria al centrosinistra del nuovo presidente Razeti ha subito fatto partire un «gioco» degno del reality di qualche anno fa, «La Talpa», dove un infiltrato doveva convivere con gli altri concorrenti cercando di non farsi scoprire. Da mercoledì notte fino a ieri sera sono state molte le voci che si sono susseguite per smascherare «la talpa», supportando tesi tutte diverse e contrastanti. Nell'immediato dopo votazione la prima accusa viene lanciata da Milena Pizzolo (Lega) che vede nel «Giuda» le sembianze di Falcone (An). «È l'unico che nella dichiarazione di voto non ha espresso esplicitamente il suo parere e i continui attacchi che fa alla Lega si può nascondere un malumore esternato con la scheda nulla». Pronta la replica di Vincenzo Falcone che può contare sulla foto della sua votazione e che giovedì mattina ha subito richiesto le schede della votazione del presidente Cimaschi dello scorso 20 luglio per un confronto calligrafico con quelle di mercoledì sera. «Sicuramente è stato qualcuno a cui non è mai andata giù la presidenza Cimaschi. Io sono sicuro per otto consiglieri, mentre non posso mettere la mano sul fuoco per Siri, Pellerano, Pizzolo e Conte». Ovviamente tra i più affranti il candidato presidente Enrico Cimaschi, che si è dileguato subito dopo l'esito della votazione per rilasciare dichiarazioni a mente fredda solo il giorno dopo. «Sono molto amareggiato perché il franco tiratore non ha ferito solo me, ma tutto il progetto politico municipale del centrodestra. Avrei capito se questa persona avesse dichiarato pubblicamente il suo dissenso e addirittura se avesse compiuto il tradimento completo passando al centrosinistra; una vigliaccheria così nel segreto dell'urna, invece, non mi va giù». Nelle tesi complottistiche che si sono susseguite in un interminabile tam tam dove tutti accusavano tutti, spergiurando al tempo stesso la loro fedeltà, c'è chi, come Aldo Siri, è arrivato a pensare anche ad un colpo di mano dello stesso Cimaschi. «Il mio voto è facilmente riconoscibile dalla mia calligrafia mentre non sono sicuro che possa dire lo stesso chi ultimamente si è dimesso dal proprio partito puntando sempre più apertamente verso l'Udc e di conseguenza il centrosinistra». Ma siccome tutti accusano tutti è scontato che anche lo stesso Siri venga inserito nella cerchia dei papabili traditori. «La scheda nulla viene sicuramente da qualcuno che non ha mai lavorato per l'unità del Municipio - ha dichiarato Andrea Cambiaso di Liguria Moderata e presente al consiglio in qualità di cittadino del Centro Est -. Il dato sconcertante è che un Municipio saldamente in mano al centrodestra passi al centrosinistra per colpa dei personalismi di qualcuno. So quanto ha sofferto Cimaschi in questo periodo per trovare la quadra quindi lo escludo categoricamente, ho invece paura per Siri, o per qualcuno da lui pilotato, che da quando ha subito la sfiducia a giugno ha iniziato a prendere tutto sul personale». Differente il parere dell'ex assessore Roberta Bergamaschi che più che preoccuparsi per il nome del traditore ha preferito concentrarsi sulle conseguenze del tradimento. «Al di là di chi sia stato il “Giuda“, i fatti ora dicono che abbiamo consegnato ai nostri elettori: moschea, Buridda al mercato del pesce e anarchia nel centro storico. Questa mattina (ieri, ndr) ho già ricevute telefonate da comitati del centro storico preoccupati per quello che succederà adesso a seguito della votazione di ieri (mercoledì, ndr) sera».


Infine Alessio Piana, segretario provinciale della Lega Nord, dichiara: «Abbiamo preso atto con rammarico dello stravolgimento della volontà degli elettori che nel 2007 avevano premiato e sostenuto la coalizione di centrodestra. Il ribaltone che porta il Pd alla guida del Municipio deve farci riflettere sulle alleanze future».

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