Caccia al ricettatore dei telefonini rubati ai due fidanzatini

Spunta un ricettatore, probabilmente romeno, nelle indagini sullo stupro della Caffarella. Un ricettatore, ora ricercato, che potrebbe avere acquistato i telefonini delle vittime e per questo ora avrebbe un ruolo fondamentale in questa delicata fase dell’inchiesta. Sarebbe lui, infatti, l’uomo che ha comprato per poche decine di euro, 15 al massimo 20, i telefoni cellulari rubati ai due fidanzatini, lei violentata e lui aggredito, esattamente un mese fa nel parco romano della Caffarella.
Ora uno di quei due telefonini è in mano agli uomini della squadra mobile di Roma, l’altro lo si sta cercando attraverso i tracciati dei segnali. Partendo proprio dai cellullari gli investigatori sperano di arrivare ad un punto fermo, ovvero a chi quel pomeriggio di San Valentino li ha sottratti ai due ragazzini dopo lo stupro. Per questo il ricettatore ricercato potrebbe diventare la chiave di volta di un’inchiesta che vive una pesante battuta d’arresto: quest’uomo potrebbe diventare un teste importante per scagionare o inchiodare definitivamente i due romeni ancora indagati per la violenza e la rapina, Alexandru Isztoika Loyos e Karol Racz. Poco significativo invece, per gli investigatori, il ruolo che nell’inchiesta hanno le due persone, già individuate, che dal ricettatore romeno hanno acquistato per pochi euro i due cellulari. E in attesa del nuovo sopralluogo sul luogo dell’aggressione con i fidanzati, il pm Vincenzo Barba potrebbe interrogatore di nuovo Loyos per chiarire alcuni aspetti.
Alla Caffarella, intanto, è boom di vendite per lo spray al peperoncino antiaggressione, anche sugli scaffali delle farmacie. «Ormai ne vendiamo quasi uno al giorno», raccontano le dottoresse della farmacia di via Crivellucci a ridosso del parco. Non solo creme per le mani, caramelle per la gola e burro di cacao, sul bancone della farmacia compare in bella mostra anche il kit contro gli aggressori. Ha la forma di una penna, che si può portare nella borsa o anche in tasca, ma al posto dell’inchiostro ha un prodotto a base di olio di peperoncino: «Ha la capacità di irritare in profondità le mucose», raccontano le farmaciste. «Questo prodotto, che è nuovo sul mercato, ci è arrivato alla metà di gennaio, ma non era un articolo molto richiesto. Poi, dopo la violenza subita dai due ragazzi qui in zona si è scatenato un grande interesse per lo spray. Ormai non passa giorno che non ce lo richiedano». Target principale, gli uomini: «A comprarlo sono soprattutto mariti o ragazzi, chi per la propria fidanzata, chi per la moglie, chi per la figlia», dicono le farmaciste. «È cresciuta la curiosità sul prodotto, ci chiedono se lo vendiamo, quanto è efficace, come si usa, le potenzialità», continuano le dottoresse. Pur non essendo un medicinale tradizionale, lo spray antiaggressione è diventato un prodotto da farmacia: «È assolutamente legale - avvertono le farmaciste - lo possiamo vendere perché non crea danni irreversibili, ma solo forti bruciori momentanei. Inoltre, il kit prevede anche il tesserino che attesta una detenzione legale da parte dell’acquirente. La persona che possiede la penna spray dovrà sempre portarlo con sé per dimostrare la legalità del prodotto».

E in passato se ne sono venduti? «Circa tre anni fa ci arrivò un tipo di spray che poi però, dopo un po’ di tempo, venne ritirato dal commercio perché non conforme alle direttive europee - raccontano le farmaciste - ma comunque in due anni ne avremmo venduti più o meno una decina. Ora, da un mese a questa parte, va a ruba. Qui in zona sembra che tutti ne vogliano uno».

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