Cachao Lòpez, il supernonno svela i segreti del vero mambo

La Milano estiva orfana di musica si aggrappa al Festival Latinoamericando che in tre mesi porta ogni sera al Forum l’universo sudamericano con tutti i suoi suoni e i suoi colori. Rilanciata dal clamoroso successo di Compay Segundo e dai «supernonni» del Buena Vista Social Club, la vitalità della musica cubana vive oggi un momento splendido. Al di là di tanti falsi fenomeni commerciali che cavalcano l’onda ricompaiono fenomeni come il quasi novantenne contrabbassista e compositore Israel «Cachao» Lòpez, definito «l’inventore del mambo».

Al di là dei proclami Lòpez è ancora vero interprete di quel sound che lanciò tra gli anni ’30 e ’50, shakerando i colori del mambo e i ritmi afroamericani in una miscela che arricchisce continuamente in un cocktail che profuma ora di arie folk, ora danzerecce, ora romantiche, ora ballabili ma ben radicate nella tradizione. Ovunque vada c’è un pizzico della vera Cuba (Andy Garcia ha girato un documentario su di lui) e attraverso il nipote Cachaito Lòpez (figura di primo piano dei Buena Vista) perpetua il suo messaggio nel futuro.

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