Ho letto con sconcerto che Fabrizio Quattrocchi non avrà una via dedicata alla sua memoria.
Vorrei semplicemente dire quanto segue. I consiglieri comunali genovesi: «Si sono voluti distinguere dal resto dItalia ed hanno anche tradito i loro concittadini». Le parole della Signora Graziella Quattrocchi, sorella di Fabrizio pesano come macigni e cè poco da aggiungere a queste chiarissime e condivisibili affermazioni, tranne la mia personale partecipazione al dolore rinnovato della famiglia Quattrocchi.
Vorrei tuttavia aggiungere che, come hai detto tu, direttore, ogni alibi è caduto, ogni distinguo tra moderati ed estremisti nella sinistra serve a poco, perché sono questi ultimi a dominare la coalizione.
Nessuno, in futuro, avrà il diritto di cullarsi in facili illusioni se la sinistra riuscisse ad andare al governo. Nessuno dovrà dire io non sapevo e mi illudevo che la sinistra fosse ormai felicemente socialdemocratica. Certamente altri sindaci di sinistra in Italia hanno dato un esempio migliore dei nostri amministratori comunali, ma se la Margherita, che si considera lanima moderata per eccellenza della coalizione, è ostaggio di estremisti di varia natura, al punto da abbandonare laula al momento del voto delle mozioni, dimostra di subire e non certo di saper contrattaccare nellinteresse dei suoi elettori. E, sul piano nazionale, dove Bertinotti si considera, lincontrastato ago della bilancia dellUlivo, lo scenario non cambierebbe. Un brutto spettacolo è stato offerto anche da qualche esponente di centrodestra che ha fatto solo il gioco dellavversario. Tristissima pagina per Genova.
Ma i nodi della sinistra sono tutti al pettine e anche se si fa finta di non vederli, basta tirarli per sentire dolore e risvegliarsi bruscamente. Speriamo che la lezione serva in questo senso alle troppe «Belle addormentate nel bosco».
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