Caffeina 2008, la cultura tiene svegli

È già arrivato il momento di tirare le somme per l’edizione 2008 di «Caffeina», la rassegna culturale dell’estate viterbese che si è conclusa ieri sera dopo avere ospitato i più noti giornalisti e scrittori della letteratura italiana. Grande l’affluenza a ognuno dei 34 incontri, oltre 40 gli autori in calendario in tre settimane. Dalla «Sex Revolution» di Giampiero Mughini alla «Storia della libertà di pensiero» di Paolo Villaggio, passando per «I tre inverni della paura» di Giampaolo Pansa o per «Il ragionevole dubbio di Roberto Giacobbo», per «L’ultima del diavolo» di Pietrangelo Buttafuoco e «L’Armata perduta» di Valerio Massimo Manfredi. E poi ancora, il direttore artistico di «Caffeina» Gianluca Nicoletti, che ha lanciato il «Viterbury Pride», la sfida-provocazione ai salotti culturali d’Italia.
Anche gli appuntamenti di saggistica sono stati tutti all’insegna dell’assoluta autonomia culturale: il vicedirettore del Corriere della Sera, Magdi Cristiano Allam, ha incontrato i suoi lettori per raccontare la sua conversione dall’islam al cattolicesimo, Alessandro Cecchi Paone ha parlato della sua interpretazione dell’Ulisse omerico, mentre Giuseppe Ayala ha ricordato, insieme con gli studenti dell’Istituto Orioli di Viterbo, due eroi tutti moderni: Falcone e Borsellino.
Azzeccata poi l’idea di avviare un percorso storico all’interno della rassegna. Quest’anno «Caffeina» ha voluto ripercorrere con pubblico e autori le più importanti tappe di personaggi che a diverso titolo si sono distinti negli ultimi secoli.

Capitolo a parte meritano invece gli appuntamenti con gli scrittori della Tuscia, l’ultimo venerdì con la liceale viterbese Dorotea De Spirito, che con il suo primo romanzo «Destinazione Tokyo Hotel» ha affrontato un vero e proprio fenomeno generazionale socio-musicale. Ma non è finita qui. La cultura quest’anno ha voluto raggiungere anche i più piccoli, lanciando la sezione «Senza Caffeina».

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