Fratelli padani su libero suol, ribellatevi allinvasione romana. Non sarà la chiamata alle valli bergamasche armate di bossiana memoria, ma la guerra leghista dei cieli è scattata. Nel mirino la nuova Alitalia, rea di boicottare limmagine di Malpensa con ingiustificati ritardi nei voli, nonché di aver fatto carta straccia degli accordi che prevedevano lassunzione prioritaria di personale del Nord rispetto a quello proveniente dalla Capitale. Il primo attacco lo aveva sferrato un paio di settimane fa il sottosegretario alle Infrastrutture Roberto Castelli, denunciando tariffe «fuori dal mondo», 325,80 euro per lesattezza, per un volo da Fiumicino a Linate: «Laver concesso a Cai-Alitalia di agire in regime di monopolio tra Roma e Milano al di fuori delle regole dellantitrust, doveva agevolare lavvio della nuova compagnia aerea, non consentire di praticare tariffe senza eguali al mondo».
Ieri è scesa in campo la Padania, che ha sparato in prima pagina «La Cai ha preso in giro il governo» in formato cubitale. Spiega il quotidiano di via Bellerio che la compagnia, con l«arroganza» della peggiore vecchia Alitalia, ha violato il «lodo Letta», secondo cui nelle assunzioni sarebbe stata data priorità a domicilio e residenza, virando sul criterio di anzianità. La prova? Daniele e Paolo, piloti con sette anni di servizio, attualmente in cassa integrazione: «Sono padani. Sono rimasti a casa».
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