Cai punta su Malpensa. Ma sacrifica Linate. Lo rivela Roberto Formigoni al termine di un faccia a faccia con Rocco Sabelli. «Scelta irrevocabile: Cai ha deciso di investire su Malpensa che sarà aeroporto di riferimento e privilegiato» chiosa il presidente della Regione Lombardia. Ma la priorità della nuova compagnia di bandiera rivelata al governatore dall’amministratore delegato di Cai - «quali saranno le scelte operative sull’alleato internazionale, fare di Malpensa l’aeroporto di riferimento» - provoca la vibrata reazione di Gianni Alemanno che la definisce «ipotesi inaccettabile e infondata». «Qualsiasi supremazia di Malpensa su Fiumicino è inaccettabile e infondata. Ne parleremo con Cai al tavolo interistituzionale convocato per il 15 gennaio ma deve essere chiaro che bisogna garantire un’effettiva parità tra Malpensa e Fiumicino». Virgolettato del sindaco capitolino seguito dall’invito di Pietro Marrazzo a Cai, «smentisca Formigoni». E mentre Letizia Moratti su Linate annuncia «approfondimenti già avviati tra Sea e Cai in relazione ai propri piani industriali». La nuova Alitalia non raccoglie il diktat di Marrazzo, presidente regionale del Lazio.
Anzi, Regione Lombardia con una dettagliatissima nota stampa rimarca come la scelta di Cai - che considera Malpensa centrale nel sistema aeroportuale italiano - risponda a una logica commerciale: «L’ad di Cai, Sabelli, ha riconosciuto quello che Regione Lombardia ha sempre sostenuto e cioè che il mercato italiano si concentra nel Nord del Paese e in particolare in Lombardia. Qui c’è una più alta domanda di voli e dei voli business che sono i più remunerativi». E, giusto per evitare ancora possibili dubbi, «qualunque saranno le scelte che Cai compirà, specialmente riguardo al partner internazionale, questa loro priorità operativa e strategica sarà confermata».
Giudizi supportati dalle quote del mercato passeggeri e che, prosegue Formigoni, motivano anche la richiesta di Cai alla Lombardia e a Milano di «un intervento razionalizzatore sull’uso di Linate» poiché «è necessario tenere i conti in equilibrio». In soldoni, «Cai ritiene che la forte sovrapposizione tra Linate e Malpensa non possa essere più sostenuta nella misura attuale».
Condizione che respinge Filippo Penati ma, diciamo, solo temporalmente: «Linate non si tocca. Non può esserci alcun ridimensionamento dello scalo finché Malpensa non tornerà a essere un grande aeroporto intercontinentale». E secondo il presidente della Provincia «solo con Cai non sarà garantito a Malpensa questo rilancio» ovvero «ciò che serve a Malpensa è che Sea possa avere le mani libere sulle rotte intercontinentali non utilizzate da Alitalia e in futuro nemmeno da Cai. per approfondire con altre compagnie aeree».
Tema che, naturalmente, sarà affrontato concretamente in un tavolo con Regione, Comune e Sea: appuntamento necessario per la messa a punto del piano industriale, sapendo che «Regione Lombardia è pronta a ragionare sulla razionalizzazione di Linate» e, attenzione, «non solo per Linate ma per tutti gli aeroporti del Nord che sono, non dico troppi, ma certamente tanti». Dettaglio, quest’ultimo, che appena due anni fa fu messo nero su bianco da tutti i presidenti delle Regioni del Nord in un documento indirizzato al governo, dove si fotografava «la presenza degli aeroporti spalmati sul Nord come una ricchezza a patto però di non utilizzarla in modo scomposto e disarticolato».
Linate a parte, è poi ancora aperta la trattativa di Cai per la scelta del partner internazionale, «nessuna decisione è stata ancora assunta» spiega Formigoni ai cronisti dopo l’incontro con Sabelli. Trattativa ancora aperta e contatti con tre compagnie: Air France, British e Lufthansa. Proprio quest’ultima, fa sapere il governatore Formigoni, raccoglie la preferenza di Regione Lombardia perché «impostata su un sistema multi-hub che meglio garantirebbe Malpensa, cioè la Lombardia e il Nord, ma anche Fiumicino».
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