Il Torino è in crisi, ha voglia di risollevarsi, ma le difficoltà sono tante, forse troppe per i granata. La tifoseria è infuriata, ha assediato con bombe carta, petardi e fumogeni i giocatori e il presidente Urbano Cairo alla presentazione del nuovo dirigente Gianluca Petrachi, facendo sprofondare Cairo in un amletico dilemma: «Me ne vado o non me ne vado?». Ed è lo stesso Cairo a trovare la risposta: «Ho speso tanto e sbagliato anche molto, ma se lascio adesso, temo che questa società non sopravviverà». Un messaggio e un duro monito lanciato ai contestatori che, però, tutto il torto non lhanno proprio. Basta dare unocchiata alle cifre del maledetto 2009 granata: in 40 partite, 11 vittorie e 17 sconfitte; la retrocessione in serie B; il valzer della panchina sulla quale si sono esibiti De Biasi, Novellino, Camolese, Colantuono, fino allattuale Beretta; la bellezza di 40 giocatori schierati e, soprattutto, un avvio del campionato cadetto tra mille difficoltà e altrettante delusioni al punto da vedere il Toro al decimo posto in classifica, a tre lunghezze dalla zona playoff, obiettivo minimo di inizio stagione quando i più ottimisti pensavano a una salutare passeggiata tra i cadetti prima del ritorno nella massima categoria.
Lumore di Urbano Cairo è dei più neri, ma col fidato ds Foschi e la new entry Petrachi, si è buttato a peso morto sul mercato. «In questi quattro anni e mezzo ho messo di tasca mia 25 milioni e ne servono altri 12 per finire al meglio la stagione», le considerazioni del presidente che un primo colpo lha messo a segno ieri quando dal Napoli ha prelevato il 27enne attaccante brasiliano Inacio Pià, in prestito con diritto di riscatto, un rinforzo per il capocannoniere Rolando Bianchi e un chiaro segnale al deludente Di Michele, il capitano voluto da Colantuono ma considerato lautentico flop del 2009 tra i cadetti e ora pronto a chiudere la parentesi in granata (anche se Cairo è restio a cederlo, convinto della sua resurrezione). Intanto, meglio cautelarsi con Pià e non solo perché la strana coppia Foschi-Petrachi (non si è ancora ben capito chi dei due faccia il mercato) ha pronti altri colpi: il 27enne regista francese del Siena, Gael Genevier e il 26enne difensore vicentino Valerio Di Cesare, senza tralasciare il forte interessamento nei confronti del lituano (ora al Livorno) Tomas Danilevicius. Cè chi entra e chi uscirà, come Di Cesare, Colombo, Pratali (Vicenza) e Leon (Frosinone).
Ma è lumore di Cairo a tenere banco in casa granata e le sue frecciate sono tali da lasciare il segno: «Gli ultrà vogliono che me ne vada? Ma se non ho mai avuto offerte, chi vuole si faccia avanti, anche se nel calcio è difficile avere soci.
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