Cala il prezzo dei farmaci: non succedeva da 9 anni

Indagine di Federfarma: grazie al decreto del ministro Storace, ridotti dello 0,3% i prezzi dei medicinali a carico dei cittadini

Marisa De Moliner

da Milano

In questa fine anno, vigilia di un nuovo caro-bolletta per luce e gas, ci si può consolare con una buona notizia. Niente rincari sui farmaci, ma addirittura una riduzione dello 0,3%. Un risparmio che iniziato il maggio scorso proseguirà sino a gennaio del 2007. Merito del blocco dei prezzi dei medicinali ottenuto dal decreto Storace, e non solo. A gravare meno sul budget degli italiani è anche la svendita di alcuni farmaci e i medicinali generici, quelli che si possono definire «non griffati». La buona notizia per le nostre finanze arriva da Federfarma, l'associazione che raggruppa i farmacisti, emersa a seguito della rielaborazione da parte del ministero dell'Economia dei dati Istat. «E se per la prima volta dal 1996 - rende noto Federfarma - i prezzi dei medicinali a carico dei cittadini non hanno registrato aumenti e hanno persino subito una riduzione dello 0,3%, lo si deve al blocco dei prezzi dei farmaci di fascia C introdotto a partire dal mese di maggio dal decreto-legge Storace che rimarrà in vigore sino al gennaio 2007. Il blocco è intervenuto su una situazione che aveva fatto registrare nell'ultimo anno aumenti di prezzo in alcuni casi superiori al 200% e differenze di prezzo con gli altri Paesi europei superiori al 40%».
Davvero una bella inversione di tendenza che dovrebbe limitare il turismo farmaceutico verso nazioni in cui i medicinali sono acquistabili a prezzi decisamente più bassi. È il caso della Francia dove il Governo, che rimborsa gran parte dei farmaci da automedicazione, compresi i prodotti omeopatici se prescritti dal medico, ne contratta il prezzo con i produttori e lascia libero il prezzo di quelli non rimborsabili. E se gli italiani ora possono risparmiare in farmacia possono farlo grazie al provvedimento del ministro Storace che ha invitato i farmacisti a praticare sconti sino al 20% sui medicinali da banco o di automedicazione che vanno indicati con la sigla Otc e sui farmaci Sop (senza obbligo di ricetta). «Una svendita che ha comportato - rivela Federfarma - un calo dei prezzi dello 0,3%. Una riduzione che va attribuita al numero sempre maggiore di farmacie che pratica sconti su una fascia ampia di medicinali».
La conferma dell'efficacia dell'iniziativa arriva anche da un'indagine sul territorio nazionale dalla quale è emerso che su un campione di 6.750 farmacie (pari al 42% di quelle italiane) il 78% applica sconti sui farmaci da banco. E di queste il 66% lo fa con un paniere di offerte strutturato per «occasioni di utilizzo». Tra le regioni più virtuose da questo punto di vista c'è la Lombardia dove il paniere del risparmio è stato adottato da ben il 94% delle farmacie. C’è poi un altro metodo di risparmio che però non è ancora diffuso: quasi metà degli italiani, ben il 48,35%, nonostante la campagna di promozione della Federazione dei farmacisti, non acquista i farmaci generici. Medicinali equivalenti a tanti di quelli di fascia C con obbligo di ricetta il cui prezzo è interamente a carico del cittadino. Un'opportunità che riguarda un buon numero di medicinali conoscibili dalla lista presente in tutte le farmacie stilata dall'Agenzia Italiana del Farmaco. o consigliati dai farmacisti.

«Che non possono però essere lasciati soli nell'opera di sensibilizzazione dei pazienti sul farmaco equivalente» tiene a puntualizzare Paolo Gradnik, presidente di Federfarma Lombardia. «Si tratta di un passaggio culturale molto delicato per i pazienti e sarebbe un grave errore sottovalutare il ruolo del medico prescrittore. Tale ruolo non può essere sostituito né per buona volontà né per legge».

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