«Calaiò e Sosa nel presepe di città»

da Genova

Ecco i tre personaggi che, secondo i napoletani, meritano da oggi di stare al fianco della «Sacra famiglia»: il presidente De Laurentiis, vestito grigio e sciarpa azzurra, è in piedi su una lettera «A» azzurra, mentre due bomber posano nella espressione tipica di esultanza, dopo i gol: Calaiò poggiato su un ginocchio imita il gesto dell’arciere e Sosa con le braccia spalancate caccia la lingua. Napoli è in serie A, se qualcuno si era scordato certi particolari è servito. Calcio e giornata di pace, quasi incredibile, gli allenatori Reja e Gasperini si cercano, si trovano e poi si abbracciano sul prato, mentre i due presidenti Preziosi e De Laurentiis rilasciano le prime dichiarazioni da serie A: «Siamo risaliti dall’inferno - dichiara Aurelio De Laurentiis ai microfoni di Sky Sport e intanto esulta per la promozione in serie A come se fosse un calciatore -. È giusto esultare rumorosamente, questo non era uno scudetto annunciato, la nostra società è giovane. Siamo in pista da poco più di 30 mesi. Devo ringraziare l’allenatore Reja e il direttore generale Marino. Siamo soltanto all’inizio».
A pochi metri Preziosi: «Dedico la promozione a tutti quelli che ci vogliono bene. Non ce la facevo più a seguire la gara, ero troppo teso - dichiara mentre tenta di sorridere, ma ha dipinto lo stress della gara sul suo volto -. Negli ultimi 10 minuti ho guardato Piacenza-Triestina in tv e ho gufato - ha confessato alla fine -. Sono stati tre anni di passione, questa promozione ci ripaga di tutto. Il futuro? È presto per parlarne, ora godiamoci la festa. Di sicuro ribadisco che a me piacciono le formazioni competitive...».
I due presidenti erano seduti a pochissimi metri di distanza sulle poltroncine della tribuna d’onore, vicini e gemellati come le tifoserie e i giocatori per la festa comune negli spogliatoi di Marassi. Le due formazioni unite in un unico abbraccio. «Bravi, meritate questo traguardo», urla Pierpaolo Marino, direttore generale del Napoli. Abbracci e complimenti reciproci tra il genoano Adailton e il napoletano Gatti. «Abbiamo disputato un campionato straordinario - dice Marco Di Vaio -, da quando sono arrivato è andata in crescendo e abbiamo fatto un grande girone di ritorno. Per fare il campionato di Serie B bisogna esserci con la testa ed io volevo essere convinto perché la società voleva fare un investimento importante. Dopo Mantova ho provato tanto dolore perché vedevamo la Serie A ad un passo ed oggi volevamo che fosse festa per tutti. Ce la siamo dovuta sudare».
«Dico bravi a noi e al Genoa. Nei momenti di difficoltà ho sempre avuto vicino il presidente e Marino. Se abbiamo centrato questo obiettivo il merito è principalmente della società - le prime parole di Edy Reja -. Quando godi i favori del pronostico non è facile allenare in una piazza esigente come Napoli. Dopo un campionato così sarebbe stato ingiusto fare i play off, sia per noi che per il Genoa. I ragazzi che sono arrivati quest’anno sono stati bravissimi ad integrarsi».
«Speravamo di ottenere la promozione direttamente, ci siamo riusciti tutti e due - Giampiero Gasperini saluta così il ritorno in serie A -. Nei momenti più difficili il presidente mi ha sempre difeso.

Nel girone d’andata - precisa l’allenatore rossoblù -, non eravamo uno squadrone come molti dicevano. Avevamo un’ottima squadra ma non un’ottima rosa, così abbiamo pagato qualche infortunio e qualche squalifica, anche se abbiamo fatto 37 punti che non sono pochi».

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