(...) Dal Comune hanno fornito altri dettagli sul test andato male sul voto italiano agli stranieri. «Abbiamo inviato - ha detto lassessore ai Servizi civici Paolo Veardo - quasi cinquemila lettere per verificare quanti stranieri di Paesi appartenenti allUnione Europea, volessero votare per candidati italiani del Nord Ovest al parlamento Ue. In maggioranza i destinatari delle missive erano romeni e bulgari che vivono a Genova. Hanno risposto in 723, un venti per cento scarso. Ma chi non ha risposto alla nostra lettera - ha precisato lassessore - non è detto che non abbia intenzione di votare. Può darsi, invece, che partecipi alle elezioni europee nel proprio Paese dorigine o scelga di esprimere la propria preferenza politica attraverso i seggi sistemati in ambasciate e consolati degli Stati comunitari di appartenenza». È una possibilità, certo, che tuttavia resta unipotesi fino a quando non si sapranno i dati definitivi sulla consultazione Ue. Fa riflettere, comunque, il marcato disinteresse degli stranieri per il «voto italiano». In pratica una dichiarazione di rinuncia a quel diritto che in molti vogliono concedere agli stranieri e che tanti dibattiti ha suscitato in Italia. Non è previsto un seggio per i nomadi: di cittadinanza italiana o neo-comunitaria, soprattutto romena, voteranno nei seggi predisposti per tutti gli elettori. Per il resto il Comune ha annunciato nuovi servizi per gli elettori.
Tra le novità, illustrate nella conferenza stampa da Veardo, da segnalare che per la prima volta, in caso di smarrimento, si potranno ritirare le tessere elettorali anche dei conviventi, e che unequipe di impiegati comunali aggiornerà in tempo reale, con dati su affluenza e risultati, la sezione del sito Internet del Comune relativa alle elezioni europee.
E veniamo ai numeri. Nel Comune di Genova hanno diritto al voto 515.385 elettori, ben 12 mila di meno rispetto alle scorse europee del 2004. Saranno allestiti 653 seggi elettorali con 2.644 addetti, tra presidenti, segretari e scrutatori i cui compensi netti sono compresi tra i 60 e 90 euro per i seggi speciali (ospedali e cliniche) e i 120 e 150 per i seggi normali. Ci sono state centinaia di rinunce, ma assessore e funzionari si sono dichiarati fiduciosi: «Non si saranno intoppi. Pescheremo, come abbiamo sempre fatto, dalla lista delle migliaia di genovesi che si sono resi disponibili allincarico».
Guardando alle fasce di età i diciottenni neo-elettori saranno 5.379. Sorprendente il dato degli elettori «super senior», sono, infatti, 144 gli ultracentenari che hanno diritto al voto, di questi ben 124 sono donne. Previste agevolazioni speciali per chi, per motivi di salute, deve essere accompagnato al seggio, o per chi, soprattutto anziani, non ha un mezzo per raggiungere le sedi di voto, in questo caso ci saranno navette che funzioneranno su prenotazione.
Infine il costo dellorganizzazione: dal Comune hanno previsto che la spesa per le elezioni europee, poi rimborsata dal Governo, si dovrebbe aggirare attorno ai 2 milioni e mezzo di euro.
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