Calata Bettolo pronta in anticipo, «ma mancano le strade»

Genova e il porto, un binomio storico nel quale l'uno non può fare a meno dell'altro, ma soprattutto un rapporto in grado di stabilire il futuro e la crescita della città del domani. Partendo da questa considerazione assume un certo valore il sopralluogo effettuato ieri mattina, a bordo di una motovedetta della Capitaneria, nel bacino del porto (dall'Expo a Sampierdarena) dal Comandante della Capitaneria ammiraglio Felicio Angrisano, il presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo, il presidente della Regione Claudio Burlando ed il vicesindaco Paolo Pissarello. Obiettivo del sit-in delle autorità, è stato «tastare» da vicino l'andamento dei lavori di Calata Bettolo, Ponte Parodi e Ponte dei Mille, oltre al dragaggio di tutto il bacino portuale, il più vasto mai realizzato.
«Stiamo lavorando celermente, rispettando i tempi preventivati per Ponte Parodi e Ponte dei Mille, e riuscendo a finire addirittura in anticipo i lavori per Calata Bettolo (entro il 2014, ndr) - ha dichiarato il presidente dell'Autorità portuale Luigi Merlo - L'obiettivo di questi lavori, che permettono ad esempio l'accesso alle nuove navi da crociera che superano i 300 metri, è di rendere il porto di Genova sempre più appetibile e accessibile, per questo tutte queste opere dovranno essere accompagnate da ingenti lavori sulle infrastrutture». Da Merlo è quindi partito l'assist perfetto al governatore Burlando. «I cantieri nel porto stanno procedendo, ma ciò che mi preoccupa maggiormente è riuscire ad avere una rete infrastrutturale adeguata per quando i lavori saranno terminati - ha osservato il presidente della Regione -. Per rendere Genova competitiva ed appetibile a nuovi ingenti traffici, passeggeri e mercantili, bisogna ultimare tutti quei lavori iniziati o solamente progettati: mi riferisco al raddoppio ferroviario a ponente, alla Gronda e soprattutto al Terzo Valico».

Queste sono quindi le priorità per non rendere vani tutti i lavori di espansione del porto, ma in un prossimo futuro, come hanno fatto capire Merlo e Burlando, si dovrà iniziare a pensare ad un'altra grande opera: lo spostamento a mare della diga.