Roma

Calcaterra, dal taxi alla Sharmarathon

Mario Cappelli

Vita incredibile quella di Giorgio Calcaterra, 33 anni, romano. Per due ore al giorno si dedica alla sua prima e vera passione, quella di essere un maratoneta; poi per tutte le altre ore della giornata divide il tempo tra il giusto sonno, il lavoro alla guida del suo taxi «Padova 32» e la gestione di un negozio sportivo in via Germanico. Giorgio Calcaterra è un atleta nel vero senso della parola. Nel 2000 stabilisce il record mondiale di maratone corse in un anno sotto il limite delle 2h 20’ correndone ben 16. Vince la maratona di Helsinki nel 2003, anno in cui diventa a Palermo campione italiano sui 50 km e vince la Pistoia-Abetone, gara di 52 km in salita; ripetendosi nel 2004, anno in cui su 30 maratone corse ne vince 5. Nel 2005 vince la maratona di Utretch in Olanda in 2h 19’. Il 24 aprile corre la maratona di Padova in 2h 20’ e appena il giorno dopo, 25 aprile, corre la maratona d’Abruzzo in 2h 21’ concludendola al primo posto. Sempre nell’anno in corso vince la maratona del Salento, quella di San Benedetto del Tronto sulla sabbia e quella di Salsomaggiore. Inoltre, corre la maratona di Roma in 2h 19’ e quella di Russi (Ravenna) in 2h 18’ classificandosi al secondo posto.
L’ultimo successo di Calcaterra, atleta della società Nota Bene Atletica Futura Roma, è quello ottenuto nella «Sharmarathon» a marzo. Sharm el Sheik, località incantevole, purtroppo funestata dai tragici eventi del luglio scorso, dove comunque Giorgio ha deciso di tornare a gareggiare. «D’altronde - spiega - non si può rinunciare a vivere per via di questo maledetto terrorismo. Sarebbe un modo per riconoscere la forza del male e di darla vinta ai violenti e agli integralisti». Bisogna, quindi, reagire ed ecco allora che l’organizzazione ha deciso di anticipare al 3 novembre la seconda edizione della «Sharmarathon», proprio per testimoniare come in uno dei paradisi più belli del turismo internazionale, si voglia voltare pagina e tornare alla vita normale. «Il percorso è molto buono - dice Calcaterra ricordando la vittoriosa esperienza - tutto sulla sabbia, non su dune come si poteva supporre, ma solo con alcune non insormontabili asperità. Anche la temperatura era buona: non eccessivamente alta, sui 23°. Magnifico è lo spettacolo di una corsa, una mezza maratona cioè km 21,097 che si svolge tra le rocce del deserto del Sinai, a due passi da uno degli scenari più suggestivi del mar Rosso. Tutta tra panorami molto vari, con i passaggi tra rocce tipo Gran Canyon, i villaggi dei beduini, le tombe a cerchio che formano il cimitero beduino, e poi palmeti e cammelli. Un’esperienza veramente unica». Parallelamente alla mezza maratona verrà organizzata una non competitiva di 8 chilometri, aperta a tutti. A fare da testimonial all’evento, una delle leggende dello sport italiano, Pietro Mennea, ancora detentore del record europeo sui 200 metri e già testimonial della precedente edizione.

Mennea darà il via alla gara e condividerà con i protagonisti la settimana di soggiorno a Sharm.

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