UN CALCIO AI SOLDI

UN CALCIO AI SOLDI

Diciamolo senza giri di parole: l’idea di un nuovo stadio a Genova, in modo che ciascuna delle due società abbia il suo, è affascinante. Ma assolutamente da bocciare. Anche se a lanciarla è stato Giorgio Guerello che fra gli assessori della squadra di Pericu è il più cortese e affabile.
Ma non basta essere cortesi e affabili, non basta essere gentiluomini, per non dire sciocchezze. E non basta essere amici, come noi lo siamo di Guerello, per non contestarle. Per mille motivi: primo fra tutti, quello della spesa. Ma lo sapete quanto costa costruire un nuovo stadio? Certo, i soldi potrebbero essere quelli degli Europei del 2012, ma non è che se vengono dallo Stato non sono sprecati, mentre se vengono dagli enti locali sono sprecati. In una città eternamente alla ricerca di fondi per opere infrastutturali fondamentali per lo sviluppo e addirittura il futuro della Liguria, dal Terzo Valico alle autostrade, pensare di buttar via soldi in uno stadio è al di là del bene e del male. Tranne che si parli di project financing o di fondi completamente privati, ma questa è un’altra storia.
Non bastassero i costi di base, ci sono anche quelli di manutenzione. Gestire un impianto sportivo, piscine e stadi su tutti, ha un costo altissimo per il personale e l’ordinaria amministrazione. E’ proprio sicuro il Comune di Genova, che ha appena aumentato l’Ici e piange miseria un giorno sì e l’altro pure per «i tagli drammatici della Finanziaria del governo Berlusconi» che le sue (limitate) risorse siano spese bene in due stadi? E’ proprio sicuro che non sia meglio, ad esempio, dare un’occhiata ai giardini pubblici e alla situazione drammatica del verde cittadino?
E poi, sarebbe anche utile guardarsi un po’ in giro. Nessuna città di 600mila abitanti ha due stadi. Perchè non servono a nulla. Anzi, forse, una ce l’ha ed è Torino e i risultati sono disastrosi: il Delle Alpi è una cattedrale nel deserto, arrivato ad ospitare 6mila persone per una partita di Champions League. Basta e avanaza per non copiare l’esempio.


E poi, al di là di tutta la retorica che circonda l’impianto di Marassi, uno stadio dove si vede bene come il Ferraris dove lo si trova? Proporre soluzioni alternative senza un’effettiva richiesta (tranne le soluzioni completamente private, lo ribadisco) è un’idea di un Comune all’ultimo stadio. Nel senso letterale della parola.

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