La Roma vola in borsa e nei sogni dei tifosi. LAs Roma ha chiuso in Piazza Affari in crescita del 14,57 per cento a 1,14 euro tra scambi sostenuti per un titolo dalla scarsissima capitalizzazione come quello della società calcistica: nella seduta sono passati di mano oltre tre milioni di «pezzi», contro una media dellultimo mese di contrattazioni in Borsa pari a poco più di un milione di azioni. È il risultato del comunicato di ieri nel quale la controllante Italpetroli ha precisato che sono ancora in corso le verifiche anche da parte del proprio advisor finanziario Mediobanca sulla concretezza dellinteresse «a suo tempo rappresentato da Vinicio Fioranelli, in nome e per conto di una società di diritto svizzero ad acquisire il pacchetto azionario di controllo dellAs Roma nonché sulla capacità economica e finanziaria di tale società».
Unammissione, quella di Italpetroli, molto importante. Due settimane fa, infatti, la controllante della Roma aveva già parlato di verifiche sulla cordata svizzero-tedesca di Fioranelli, ma aveva aggiunto di non aver ricevuto offerte formali sul pacchetto di controllo della società di calcio. Invece stavolta sembra esserci qualcosa in più. Del resto Unicredit, che detiene il 49 per cento di Italpetroli, fa continue pressioni affinché venga ceduta la squadra malgrado la riluttanza più volte manifestata da Rosella Sensi. Tra i potenziali acquirenti, oltre allormai nota cordata svizzero-tedesca capitanata da Fioranelli, negli ultimi mesi si è già parlato di un fondo libico riconducibile a Gheddafi, di Roger Tamraz, proprietario della Tamoil, e dellimprenditore farmaceutico Francesco Angelini. Ma nessuno è mai stato così vicino alla Roma come il duo Fioranelli-Flick, che progetta di effettuare prima un deposito presso Spafid, la fiduciaria di Mediobanca, per 201 milioni di euro, per convincere la stesso Mediobanca e soprattutto i Sensi della solvibilità dei potenziali acquirenti, sbloccando finalmente limpasse. Fioranelli e Flick dovrebbero poi lanciare unopa e infine investire nella rosa, cosa che sta più a cuore ai tifosi. Il tutto per un costo complessivo di 500 milioni.
Di certo cè che, dopo il deludente sesto posto in campionato, dopo la mancata qualificazione alla Champions League e la conseguente perdita di una trentina di milioni, una Roma ancora nelle mani dei Sensi sarebbe destinata a un mercato di seconda o terza fascia, con acquisti a parametro zero o legati alla vendita di qualche pezzo forte (Mexes, Juan, Vucinic). Non certo una situazione che faccia sognare. Per questo i tifosi giallorossi «votano» Fioranelli.
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