Ahanor, talento nato in Italia che non può vestire l'azzurro

Difensore 17enne con genitori nigeriani. A febbraio avrà la cittadinanza. Il ct ci conta

Ahanor, talento nato in Italia che non può vestire l'azzurro
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Alla faccia di chi dice che non ci sono più giovani italiani forti. L'Atalanta va controcorrente e sta facendo giocare titolare da un mese in Serie A e in Champions League un talento Made in Italy nato addirittura nel 2008: si tratta del difensore mancino Honest Ahanor. Uno che già nel vivaio del Genoa era straripante contro avversari di 2-3 anni più grandi. Motivo per cui Vieira lo lancia lo scorso marzo in A. Apparizioni brillanti che stregano subito la Dea. Tanto che a Bergamo sborsano a cuor leggero la bellezza di 16 milioni di euro più altri 4 di bonus per un minorenne. Incredibile ma vero. Con Juric che non guarda la carta d'identità e ci punta subito forte, arretrandolo però da esterno a tutta fascia in braccetto sinistro della linea difensiva a tre. Una metamorfosi alla Alaba che ha già acceso i riflettori dei club inglesi e delle big nostrane. Difficile però strapparlo all'Atalanta, a meno di offerte monstre da 40-50 milioni. Intanto Honest aspetta con trepidazione il prossimo 23 febbraio, quando in occasione del compimento dei 18 anni potrà entrare in possesso della cittadinanza italiana ed essere finalmente convocabile.

Una vicenda incredibile visto che Ahanor è nato ad Aversa da genitori nigeriani e poi all'età di 2 anni si è trasferito a Genova con la madre. In Liguria cresce in un'abbazia adibita a centro di accoglienza in zona stazione Principe, dove viene notato nei tornei amatoriali da uno scout del Genoa. E così a 14 anni Honest entra nel vivaio del Grifone per volare soltanto 3 anni dopo a Bergamo. Ancora epica la scena di lui che si presenta in bermuda da spiaggia accompagnato dalla mamma negli uffici di Percassi per firmare il contratto con la Dea. Un gesto di una semplicità disarmante che la dice lunga sui valori del ragazzo, che tuttora - nonostante la carriera in netta ascesa - continua a studiare per prendere il diploma di ragioniere.

Diciassette anni e non sentirli: Honest è lontano dal clichè del calciatore frivolo dedito alla bella vita. Zero discoteche e la maturità di un trentenne, tanto che coi primi guadagni ha pensato bene di sistemare la mamma che per anni si è arrabattata in una lavanderia per arrivare a fine mese. Gattuso gli ha già messo gli occhi addosso, ma dovrà aspettare obtorto collo fino al Mondiale (sperando di arrivarci) per chiamarlo in azzurro.

Ieri lo stesso ct ha confermato di puntarci per il futuro: «Ahanor ha la possibilità di vestire la maglia azzurra e ci stiamo lavorando». L'Italia ha trovato una gemma. Honest lo sa e per questo ha declinato finora le avance della Nigeria per aspettare gli Azzurri.

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