Se non ci fossero state le zuccate vincenti di Gianluca Mancini e Pio Esposito sotto porta nei minuti finali, a Chisinau avremmo vissuto la prima notte di Gattuso ct senza gol e vittoria. Sì, perchè in Moldavia arriva una prestazione deludente contro un avversario modesto che pure uno Spalletti già «dimissionato » era riuscito a domare a giugno a Reggio Emilia sempre con due reti e che, grazie alla Nations League, potrebbe addirittura ricomparire all’orizzonte nei playoff. Un passo indietro in una gara diventata semplicemente di «allenamento », dopo che la Norvegia aveva timbrato a suon di gol la qualificazione, e contro una squadra che aveva conquistato solo un punto nelle sei gare precedenti. Il gol del difensore romanista, già a segno contro Israele e a rischio a inizio partita per un colpo subito alla coscia, e il 2-0 dell’interista predestinato salvano la serata.
La «condanna» agli spareggi mondiali per l’Italia era già scritta da tempo, forse dall’infausta serata di Oslo a giugno dove gli scandinavi ci rifilarono tre schiaffoni facendo partire la nuova era azzurra. E nessuno si faceva illusioni ieri su un possibile aiuto dell’Estonia, messa ko dalle doppiette dei soliti Sorloth e Haaland prima che l’Italia scendesse in campo nell’angusto impianto dello Zimbru. Poi la notte moldava che ha regalato pochi sorrisi: indossavamo la nuova maglia creata dallo sponsor tecnico Adidas che speriamo possa accompagnarci all’appuntamento di Usa, Messico e Canada, ma gli azzurri non sono riusciti a offrire una partita decente. L’idea di Gattuso era di testare il più possibile con tanti interpreti nuovi il livello del percorso raggiunto dalla sua Italia. Di sicuro, non potrò essere soddisfatto.
La scelta di Scamacca vero nove, assente in azzurro dal tragico pomeriggio di Berlino di un anno e mezzo fa che ci escluse dagli Europei, e del partner Raspadori, bravo a cucire il gioco con gli altri reparti, non si rivela felice. Meglio la coppia Pio Esposito-Retegui e non a caso il primo troverà il gol. L’Italia sbatte sul muro della Moldavia - che ha fatto tesoro degli undici gol incassati dalla Norvegia... - attaccando però con poca fluidità di gioco e in maniera confusa e arruffona. Vicario assiste da spettatore, compreso il tiro impreciso di Postolachi che ci fa correre i brividi sulla schiena, ma la messe di calci d’angolo e l’altissima percentuale di possesso palla non sono sinonimo di pericolosità. Fino all’uno-due finale.
«È una vergogna che ci dicano andate a lavorare - così Gattuso dopo la vittoria stigmatizzando i cori dei tifosi italiani a Chisinau - .
Non lo accetto ma andiamo avanti. Io ho visto un'Italia che ha giocato, loro non hanno mai tirato in porta. Sono molto soddisfatto, se siete rimasti all’11-1 della Norvegia è un problema vostro». Domenica a Milano il confronto con Haaland e compagni.