Calcio

Brutto gesto contro il raccattapalle: cosa è successo durante Sudtirol-Bari

Nei minuti di recupero il difensore del Bari Emmanuele Matino ha colpito al petto un raccattapalle accusandolo di perdere tempo e di non restituirgli il pallone in velocità

Brutto gesto contro il raccattapalle: cosa è successo durante Sudtirol-Bari

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Un brutto gesto ha macchiato il finale del match di Serie B tra Sudtirol e Bari, vinto dagli altoatesini per 1-0 grazie al rigore trasformato da Casiraghi. Al minuto 94 con il risultato sull’1-0 per i padroni di casa, e con gli ospiti in avanti per provare a pareggiare, il pallone finisce in fallo laterale e il difensore dei pugliesi Emmanuele Matino si affretta per recuperarlo. Un raccattapalle glielo porge e Matino, dopo averlo preso, colpisce il giovane raccattapalle al petto, forse ritenendo che stesse perdendo tempo (video).

In campo l'arbitro Maria Sole Ferrieri Caputi non ha visto nulla e non ha potuto sanzionare il gesto che è stato ripreso dalle telecamere di Sky e Dazn e che in poco tempo ha fatto il giro del web, indignando innanzitutto i tifosi del Bari, i primi a chiedere provvedimenti disciplinari per il giocatore. La società ha preferito non commentare trincerandosi nel silenzio. Matino invece ha deciso di scusarsi in prima persona con una story sul suo profilo Instagram: "Chiedo scusa per il gesto che ho fatto, di certo non era mia intenzione usare "violenza" (piccola spinta) ma è stato solo dovuto alla fretta di cercare di recuperare la partita. Ma non è meno grave augurare morte solo perché sono napoletano" ha concluso il difensore.

Passarella e quel calcio al raccattapalle della Samp

Fare il raccattapalle nelle partite di calcio, può sembrare divertente o un gioco da ragazzi ma spesso non è così. Il caso più famoso è quello dell'allora 16enne Maurizio Piana, colpito con un calcione da Daniel Passarella, durante un Sampdoria-Inter dell'8 Marzo 1987.

Un gesto rimasto nella memoria del calcio italiano, quello dell'ex libero di Fiorentina e Inter, tra i migliori difensori al mondo, famoso per le sue punizioni, per la sua ruvidezza ma anche per un carattere piuttosto fumantino. Una giornata da dimenticare per i nerazzurri, allora guidata da Trapattoni, caduta 3-1 sotto i colpi della Samp di Vialli e Mancini. Ebbene auando la sfida volgeva al termine, l’argentino sferrò un calcio al giovane raccattapalle blucerchiato la cui colpa era stata quella di trovarsi di fronte all’ira del difensore. Un gesto subito condannato dal mondo del calcio, che portò ad una squalifica di 6 giornate comminata al libero interista.

Resosi conto dell'errore, Passarella si recò negli spogliatoi visibilmente amareggiato e pentito, desideroso di chiedere scusa al 16enne. Ma non finì qui, qualche giorno dopo l’argentino partì alla volta di Genova per andare a casa del giovane Maurizio. Uno stuolo di giornalisti era pronto a documentare la pace tra i due. Daniel uscì da casa Piana con uno sguardo commosso e pentito. Maurizio dichiarò di aver accettato la sua maglia.

L’Inter porse le scuse ufficiali e donò una somma di 5 milioni di lire alla famiglia del raccattapalle.

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