Caos Brescia, Cellino denuncia per truffa una società di affari milanese. Cosa succede ora

Si alza il livello dello scontro attorno al Brescia, a pochi giorni dalla chiusura dell'indagine federale che potrebbe spedire le Rondinelle in Serie C

Caos Brescia, Cellino denuncia per truffa una società di affari milanese. Cosa succede ora
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Massimo Cellino non ci sta e passa al contrattacco. Mentre il Brescia, finito nella bufera per presunti mancati pagamenti dopo l'indagine Covisoc, vede sempre più a rischio la propria permanenza in Serie B. In attesa di comparire davanti alla Procura federale, il patron ha presentato una querela per truffa contro una società milanese e prepara il ricorso anche in ambito sportivo.

"Quella società di via Montenapoleone a Milano che ci ha venduto i crediti d’imposta è sparita, non rispondono più al telefono. Siamo stati truffati, e ho già presentato una denuncia penale" ha spiegato Cellino alla Gazzetta dello Sport. Si tratterebbe di crediti di imposta scontati del 20%, acquistati per pagare i contributi relativi a novembre, dicembre, gennaio e febbraio per oltre 1 milione e 400mila euro, che però per l’Agenzia delle Entrate sono inesistenti.

"Confermo di aver utilizzato quel sistema di pagamento, l’avrei fatto anche a giugno per l’iscrizione, perché è corretto. Se mi avessero detto che non andava bene, avrei pagato di tasca mia, come ho fatto in tanti anni di calcio tra Cagliari, Leeds e Brescia, vendendo anche le mie case", ha dichiarato Cellino, i cui legali, secondo Il Giornale di Brescia, assicurano di avere le contabili dei pagamenti effettuati nei confronti della società milanese.

Intanto la Procura di Brescia sta valutando la vicenda, con l’ipotesi che si sia trattato di un’indebita compensazione, gli avvocati stanno anche preparando il ricorso alla Procura Federale per evitare penalizzazioni e la retrocessione in Serie C: "Non mi va di finire così la mia esperienza al Brescia - ha detto Cellino -Sabato avevo anche definito la cessione del club a una persona perbene, italiana. Ora chissà, siamo nei guai: ma noi daremo battaglia".

"Tutto è molto strano, in due giorni hanno fatto e chiuso le indagini - ha spiegato Cellino - Noi avevamo mandato alla Covisoc copia del contratto di acquisto e anche la ricevuta del nostro pagamento. Abbiamo chiesto 2,4 milioni in crediti d’imposta e loro hanno trattenuto circa il 15%. C’era chi ci offriva il 25%, quindi uno sconto maggiore, ma il nostro fiscalista era tranquillo, aveva garanzie dalla Banca d’Italia: ora è disperato".

Di sicuro dopo la sospensione dei play-out, in cadetteria regna il caos. Su tutte le furie la Salernitana che ha diffidato la stessa Lega dal sospendere gli spareggi e ha chiesto di disputare immediatamente la gara rinviata con il Frosinone. Sperano, invece, proprio i ciociari (in caso di retrocessione del Brescia sarebbero salvi) e la Sampdoria, a cui è apparsa una seconda chance anti baratro. I blucerchiati, finiti in C dopo una stagione disastrosa, ora sperano nel ripescaggio per giocare i playoff contro la Salernitana.

Cresce anche il dissenso tra i tifosi. A Salerno è prevista una manifestazione contro la Lega; mentre a Brescia le forze dell'ordine monitorano la sede del club in centro città, il centro sportivo a Torbole Casaglia e l'abitazione del presidente Cellino.

Di certo si attendono settimane di ricorsi e contro-ricorsi in sede giudiziaria. Le prossime scadenze sono martedì per la presentazione di una memoria difensiva e giovedì l'udienza in Procura federale, prima tappa del possibile processo al Brescia.

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