Chi di corto muso ferisce, di corto muso perisce. Questa, in estrema sintesi, potrebbe essere la sintesi dell’ottavo di finale di Coppa Italia che ha visto i padroni di casa della Lazio rendere il favore al Milan e staccare il biglietto per il quarto di finale contro il Bologna. La gara dell’Olimpico è vissuta per lunghi tratti sul predominio territoriale dell’undici di Sarri, che però non riusciva a impensierire l’attenta difesa rossonera. Nel secondo tempo il Milan è più pericoloso, attacca con maggiore convinzione e spreca malamente un paio di occasioni, inclusa una chance monumentale capitata sui piedi di Leao. Gol sbagliato, gol preso e la Lazio passa approfittando dell’unico errore della retroguardia rossonera che concede troppo spazio a Zaccagni, che segna un gran gol di testa. A poco serve il forcing finale del Milan: alla fine Sarri vince il derby toscano delle panchine con il punteggio più caro al tecnico livornese.
Tanto equilibrio, poche occasioni
Il finale all’insegna delle polemiche dell’incrocio di campionato di domenica scorsa non poteva che rendere questo ottavo di finale di Coppa Italia ancora più elettrico, come dimostra il giallo immediato che rimedia Pavlovic quando entra in ritardo su Guendouzi per evitare che un passaggio sbagliato di Estupinian si trasformi in un’occasione per i padroni di casa. I primi dieci minuti all’Olimpico vedono giocare praticamente solo la Lazio, che schiaccia costantemente il Milan nella propria metà campo ma senza creare vere e proprie palle gol. Al 10’ un errore di De Winter spiana la strada a Guendouzi ma il tocco in area per Castellanos non trova l’avanti argentino pronto a girare in porta, consentendo alla difesa rossonera di metterci una pezza. Tanto equilibrio in campo con due squadre che girano molto il pallone ma senza riuscire a impegnare né Maignan né Mandas. La prima vera occasione per i biancocelesti arriva al 24’, quando Basic riceve un bel pallone da Zaccagni, avanza indisturbato e lascia partire un sinistro velenoso che saetta ad un niente dal palo della porta del Milan. Le incursioni offensive di entrambe le squadre sono sempre contenuti dalle rispettive difese: se è l’ex Romagnoli a fermare un paio di volte Loftus-Cheek, ci vuole un bell’intervento di Pavlovic per bloccare l’imbeccata di Zaccagni per Castellanos in area.

La prima mezz’ora scivola via con una partita che fatica parecchio a decollare ma al 33’ un retropassaggio suicida di un difensore rossonero offre un’occasionissima a Castellanos: peccato che il suo tiro sia troppo debole e troppo centrale per impensierire Mike Maignan. In particolare si fa sentire molto sulla mediana l’assenza di Luka Modric, sostituito da uno Jashari sicuramente non al meglio dopo il lungo infortunio che gli ha fatto saltare questo inizio di stagione. Il primo squillo dei rossoneri arriva al 39’ quando Loftus-Cheek non riesce a convertire un buon cross di Estupinian: Saelemaekers riesce in qualche modo a rimettere il pallone nell’area piccola ma Mandas capisce tutto e sventa il pericolo parando a terra. Nervoso Allegri in panchina, specialmente innervosito dal fatto che, al contrario delle indicazioni del pre-partita, Rafael Leao preferisca allargarsi invece di giocare da centravanti. La Lazio prova un forcing finale, chiudendo nella propria metà campo il Milan ma la difesa rossonera riesce a tenere botta senza scomporsi troppo. L’undici di Allegri rischia qualcosa solo nel finale del primo tempo, quando, alla fine di un’azione prolungata, Maignan ha un gran riflesso nel parare con la spalla un sinistro al volo da distanza ravvicinata di Isaksen. Le due squadre rientrano negli spogliatoi su uno 0-0 piuttosto noiosetto nel quale la Lazio non è riuscita a tradurre il netto predominio in quanto a possesso palla in gol.
Il Milan ci prova, la Lazio passa
Nessun cambio durante l’intervallo ma non ci vuole molto per capire come il piglio delle due squadre sia cambiato: se Pellegrini cerca di sorprendere fuori dalla porta Maignan, alzando troppo la mira, lo scontro tra Gila ed Estupinian fa gridare il Milan all’ammonizione, cosa sulla quale il signor Guida non è affatto d’accordo. Al 51’ è proprio il calciatore ecuadoregno a sfiorare il vantaggio quando incorna di testa il cross di Loftus-Cheek ma un filino sopra la traversa. Il primo a chiamare i cambi è Maurizio Sarri che al 58’ richiama in panchina sia l’acciaccato Castellanos che un Vecino non al massimo: al loro posto spazio a Noslin e Dele-Bashiru. L’approccio del Milan rimane sempre un po’ troppo guardingo ma, poco alla volta, i ragazzi di Allegri iniziano a farsi vedere nell’area dei padroni di casa. Se il destro dalla lunga distanza di Saelemaekers è troppo centrale per impensierire un attento Mandas, Leao non riesce a sfruttare un pallone recuperato sulla mediana e viene ripreso prima di lanciare in porta Rabiot. Visto che il Milan fatica tantissimo a creare vere e proprie palle gol, Allegri decide di inserire Nkunku al posto di uno stanco Saelemaekers per dare una mano ad un Leao troppo solo. L’inserimento del belga in avanti forza Loftus-Cheek a spostarsi sulla fascia, in una posizione a lui non particolarmente gradita ma la prima azione pericolosa arriva al 67’ dalla Lazio.

Bello scatto di Zaccagni sulla sinistra e cross invitante in mezzo: De Winter capisce tutto e devia in angolo. Il cambio di passo del Milan arriva un paio di minuti dopo ed i rossoneri sfiorano il vantaggio quando Rabiot combina su Estupinian e trova Loftus-Cheek sul secondo palo. L’inglese devia di testa ma è poco coordinato e non riesce a trovare la porta da pochi passi. Ancora più invitante l’occasione che capita sui piedi di Leao dopo che Jashari aveva pescato sul filo del fuorigioco Estupinian: il rimbalzo del pallone inganna il portoghese, che spara altissimo al volo. L’ultimo quarto d’ora vede le due squadre sempre molto abbottonate anche se il Milan ora attacca con più convinzione e continuità, recuperando parecchi palloni sulla mediana. Le ripartenze della Lazio si svolgono principalmente sull’asse Zaccagni-Noslin e su qualche calcio piazzato, con Tomori e De Winter che iniziano a mostrare segni di cedimento di fronte al guizzante Tavares. Il vantaggio per i padroni di casa arriva sulla prima sbavatura della difesa rossonera che concede troppo spazio a Zaccagni su calcio d’angolo: bella la torsione del laterale azzurro ed il suo colpo di testa che sorprende Maignan. Allegri si gioca il tutto per tutto: fuori Jashari e Loftus-Cheek, spazio a Modric e Pulisic. All’84’, però, ci vuole una parata strepitosa del portiere rossonero per evitare che Noslin chiuda i conti per i padroni di casa. Il recupero vive dell’assedio prolungato del Milan che si gioca il tutto per tutto, va vicino un paio di volte al gol con Pulisic ma non riesce a trovare la rete della speranza.
Il tabellino
LAZIO (4-3-3): Mandas; Marusic, Gila, Romagnoli, Pellegrini (71’ Tavares); Guendouzi, Vecino (58’ Noslin), Basic; Isaksen (83’ Cancellieri), Castellanos (58’ Dele-Bashiru), Zaccagni (83’ Pedro). Allenatore: Maurizio Sarri
MILAN (3-5-1-1): Maignan; Tomori, De Winter, Pavlovic; Saelemaekers (63’ Nkunku), Ricci, Jashari (81’ Modric), Rabiot, Estupinan (87’ Bartesaghi); Loftus Cheek (81’ Pulisic); Leao. Allenatore: Massimiliano Allegri
Marcatori: 79’ Zaccagni (L)
Ammoniti: 2’ Pavlovic (M), 84’ De Winter (M)
Espulsi: -
Arbitro: Marco Guida (Torre Annunziata)