Calcio

"Cosa c'era nelle flebo?". Anche Raducioiu ha paura dopo la morte di Vialli

La morte di Vialli sta spaventando gli ex giocatori di quell'epoca e dopo Dino Baggio anche Florin Raducioiu si è mostrato preoccupato: "Facevo flebo con un liquido rosa. Lo ammetto, ho preso anche delle medicine"

"Cosa c'era nelle flebo?". Anche Raducioiu ha paura dopo la morte di Vialli

Il mondo del calcio sta facendo fatica a metabolizzare la prematura scomparsa di Gianluca Vialli, morto a soli 58 anni per via di un tumore al pancreas con cui ha dovuto combattere per ben sei anni. Le parole di Dino Baggio, che si è detto preoccupato in merito ad alcune sostanze assunte negli anni 90', hanno gettato ombre e sollevato dubbi sullo sport più seguito dagli italiani. Le parole dell'ex centrocampista di Inter, Juventus, Parma e Lazio hanno trovato riscontro anche in quelle di Florin Raducioiu, ex giocatore di Bari, Verona, Brescia e Milan all'inizio degli anni '90.

La paura di Raducioiu

Il 52enne rumeno, ai microfoni di Sport Report su Orange Sport, si è detto preoccupato per alcune sostanze assunte nella sua esperienza italiana tra il 1990 e il 1994 e tra il 1998 e il 2000: "Facevo flebo con un liquido rosa. Lo ammetto, ho preso anche delle medicine. Ora chiamerò il medico che ci seguiva a Brescia per capire di più. Per sapere che medicine ho preso a Milano, Brescia e Verona", le dichiarazioni choc dell'ex giocatore rumeno.

Raducioiu è poi entrato nello specifico in merito alle sostanze utilizzate all'epoca in Italia tra il 1990 e il 1994: "Non sapevamo che cosa stavamo prendendo. Ci è sempre stato detto che si trattava di vitamine, di glucosio. Per tutto il tempo facevamo flebo con questo liquido rosa, alla vigilia delle partite. Lo ricordo perfettamente. A Milano prendevamo altre cose, pillole. L’ho detto prima e dopo la morte di Gianluca Vialli, c'era anche Gică Popescu. Dobbiamo chiederci perché si verificano queste morti premature".

Di Chiara e Melli rispondono a Dino Baggio

Le dichiarazioni di Dino Baggio, però, non hanno trovato solo riscontri ma anche dure opposizioni come quelle di Alberto Di Chiara: "Gianluca ha lottato in maniera esemplare contro il cancro. Prima di rilasciare affermazioni di questo genere, servirebbe avere dei riscontri. Intendiamoci, se c’è abuso di farmaci, quello è da condannare, sempre. A me questo intervento è sembrato fuori luogo, così si lede la dignità di Vialli. Si gettano ombre su una scomparsa molto dolorosa. Gianluca ha comunicato cose molto positive durante il percorso della malattia. E da questo percorso, bisogna prendere le cose positive", le sue parole ai microfoni del Corriere dello Sport.

Alessandro Melli, invece, è andato in soccorso del suo ex compagno di squadra ai tempi del Parma e l'ha fatto con alcune dichiarazioni ai microfoni di Lapresse: "Dino le disse anche a me quelle cose dopo che è venuto a mancare Vialli, se l’ha detto sicuramente l’avrà visto con i suoi occhi. Lo conosco, se dice una cosa sicuramente dice una cosa di cui è certo. Può essere. Dino ha tirato su un polverone. Faccio fatica a dare una risposta se non per quello che ho vissuto io, Dino ha detto la sua.

Da parte nostra integratori ma non credo che le mie società dove ho militato abbiano mai dato ‘qualcosa di diverso’, almeno me lo auguro".

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