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Cristiano Ronaldo nel mirino del Fisco spagnolo: cosa è successo

Nuovi guai fiscali per Cristiano Ronaldo: le sue cliniche spagnole per trapianto di capelli hanno emesso fatture senza Iva per tre anni. Ecco la denuncia dell'Agenzia delle Entrate e la difesa dell'Insparya Hair Medical Clinic

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L'Agenzia delle Entrate spagnola ha aperto un procedimento nei confronti delle cliniche di trapianti di capelli di proprietà di Cristiano Ronaldo per l'emissione di fatture senza Iva in tre anni, dal 2019 al 2021, a centinaia di clienti che si sono sottoposti al trapianto. La notizia è stata data dal quotidiano El Confidencial che ha spiegato i dettagli su cui sta indagando il Fisco.

La diatriba

Insparya Hair Medical Clinic crede di essere nel giusto spiegando che l'alopecia "è una malattia" e che "i servizi medici di diagnosi, prevenzione, trattamento e cura" dovrebbero essere esenti da questa tassa ma il Fisco non ne vuole sapere spiegando che i trapianti in realtà sono soltanto degli "scopi estetici" e il pagamento va fatto con l'Iva al 21%. Il fascicolo dell’Agenzia delle Entrate visionato dal quotidiano spagnolo inizia nel febbraio 2022 e comprende decine di richieste di documentazione da parte degli ispettori: dagli estratti conto bancari di otto conti diversi al denaro riscosso delle cliniche di Ronaldo oltre a un elenco anonimo dei pazienti che hanno effettuato i trapiani. "L’indagine è stata aperta per l’Iva dal 2019 al 2021 e dall’imposta sulle società 2019 e 2020".

Il ruolo di Georgina

Il Fisco ha concluso nei mesi scorsi questo procedimento decidendo di "aprire la procedura di udienza" per regolarizzare le impose. Da Insparya fanno sapere che il caso è in mano agli avvocati sottolineando che avrebbero rispettato "tutte le leggi in vigore nella fiscalità, nel lavoro, nella salute, nella regolamentazione e in qualsiasi altra natura" che si applica a loro. Sebbene Cristiano Ronaldo sia il co-fondatore e il visibile dell'azienda, la moglie Georgina Rodriguez e il suo partner in affari,Paulo Joaquim Silva, fanno parte della società in qualità di amministratori. Soltanto nel 2020 gli utilizi sarebbero stati pari a quasi due milioni di euro: l'Agenzia delle Entrate ha reso noto che per un singolo trapianto i prezzi variano da 4.500 a 8.750 euro.

Il "giallo" delle fatture

Per confermare che si ha a che fare con trattamente considerati "puramente estetici", gli ispettori si sono presentati nella sede dell'azienda a Madrid con l'obiettivo di "visualizzare le foto scattate ai diversi clienti". Il Fisco ha chiesto a Insparya di giustificare la "deducibilità" delle spese che riguardavano alberghi, cibo e viaggi e chiarire perché le fatture hanno colori differenti: alcune gialle in cui l'Iva era inclusa, altre di colore blu senza Iva e con "servizi di microtrapianto" combinati assieme ad altri trattamenti. La società avrebbe consegnato al Fisco anche un documento dell'Oms dove si sostiene che l'alopecia è una malattia e che più di 200 clienti con "una diagnosi di alopecia androgenetica" necessitavano di un "trattamento medico" con un trapianto per cercare di giustificare la mancanza di Iva.

Il Fisco continia per la sua strada sostenendo che "chirurgia etica e i servizi di trattamento estetico, come i microtrapianti capillari", debbano essere tassati con il 21%. Non solo Madrid ma anche Bilbao, Marbella e Valencia: sono queste le città dove Ronaldoi possiede le sue cliniche presenti anche in Portogallo e nel nostro Paese.

Non è la prima volta che l'asso portoghese è nei guai con il Fisco: già nel 2019 fu condannato per evasione fiscale e costretto a pagare una super multa di quasi 19 milioni di euro per non finire in carcere.

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