Croazia-Argentina e Marocco-Francia: ecco i calciatori da tenere d'occhio

Tutto pronto per le semifinali del Mondiale in Qatar. Da Gvardiol a Livakovic, passando per Fernandez e Molina: ecco chi sono i giocatori da tenere in considerazione

Croazia-Argentina e Marocco-Francia: ecco i calciatori da tenere d'occhio

Il Mondiale in Qatar volge al termine e tra stasera e domani sera si disputano le due semifinali: Croazia-Argentina e Francia-Marocco. I vicecampioni d'Europa in carica, in cerca di rivalsa dopo la finale persa nel 2018, contro Messi&Co che sognano di riportare in patria il titolo a distanza di 36 anni dall'ultima volta quando l'Albiceleste di Diego Armando Maradona trionfò battendo in finale la Germania dell'Ovest in Messico.

Nell'altra semifinale, invece, i campioni del mondo in carica della Francia affronteranno la "Cenerentola" Marocco che dopo aver già scritto pagine importanti per il calcio africano sogna ora di entrare nella storia vincendo il titolo mondiale che renderebbe il tutto un'impresa epica. In queste quattro nazionali ci sono alcuni giocatori che si sono distinti particolarmente e che hanno dato qualcosa in più alle rispettive squadre. Vediamo quali sono.

La Croazia

Il portiere Dominik Livaković è stato un grande protagonista. Il classe '95 della Dinamo Zagabria è stato determinante nel girone contro Belgio, Marocco e Canada ma si è distinto ancor di più agli ottavi di finale contro il Giappone, con due rigori neutralizzati, e contro il Brasile con diverse parate nei 120' di gioco e un altro rigore, decisivo, parato a Rodrygo.

In difesa ha giganteggiato il classe 2002 Josko Gvardiol, difensore del Lipsia dal 2021 ed ex Dinamo Zagabria. Sul roccioso e duttile centrale, pagato 16 milioni di euro più bonus dai tedeschi nel 2020, i più grandi club europei sarebbero pronti a mettere sul piatto una cifra da capogiro da 100 milioni di euro.

Ma è stato anche "l'usato sicuro" a trascinare la nazionale di Dalic fino alla semifinale. Dal 37enne Luka Modric, vero faro della Croazia, passando per la regia di Marcelo Brozovic e alla duttilità di Mateo Kovacic fino ad arrivare all'esperienza e l'atleticità di Ivan Perisic. Unico vero "problema" la mancanza di un finalizzatore con i vari Kramaric e Livaja che hanno deluso le aspettative e con l'ex Catania Petkovic che ha invece trovato il guizzo giusto per portare il Brasile fino ai calci di rigore.

L'Argentina

Tra le fila dell'Albiceleste ci sono due giocatori che si stanno distinguendo: l'ex Udinese, oggi all'Atletico Madrid, Nahuel Molina ed Enzo Fernandez, sopraffino centrocampista del Benfica. L'esterno classe 1998 ha ben impressionato per corsa, qualità offensiva e freddezza sotto porta. Il suo gol contro l'Olanda, su assist geniale di Lionel Messi, il giusto premio per un Mondiale disputato alla grandissima e che lo vedrà ancora protagonista contro la Croazia.

Fernandez è il cervello del centrocampo di Lionel Scaloni ma anche del Benfica, giustiziere di Psg e Juventus in Champions League. Il classe 2001, ex River Plate, ha fallito dal dischetto contro l'Olanda dimostrando come debba forse ancora un po' crescere dal punto di vista caratteriale. Le sue indubbie qualità tecniche, però, sono sotto gli occhi di tutti e la grande abilità nel calciare, nel trovare l'uomo smarcato e di sapersi inserire lo rendono un centrocampista unico sul panorama calcistico internazionale.

Ovviamente anche altri calciatori come Alexis Mac Allister, classe 1998 del Brighton e Julian Alvarez, classe 2000 del Manchester City, hanno fatto vedere di possedere enormi qualità. Lionel Messi, poi, il fuoriclasse assoluto, per qualcuno l'erede di Maradona, sta disputando forse il migliore Mondiale della sua carriera ma ora serve vincere per entrare nell'Olimpo, proprio come fece il Pibe de Oro. In difesa Otamendi sta giganteggiando e anche il portiere Emiliano Martinez sta disputando un buon Mondiale. Ci si attende invece di più da Angel Di Maria e Lautaro Martinez che però contro l'Olanda ha sfiorato due volte il gol realizzando il gol decisivo che ha portato l'Albiceleste in semifinale.

Julian Alvarez

La Francia

Nella squadra campione del mondo in carica (che punta al bis) ci sono diverse individualità da tenere in considerazione. La nazionale di Didier Deschamps è sicuramente la più completa e più forte di tutte sulla carta con un Olivier Giroud mai così decisivo in carriera come negli ultimi 10 mesi tra Milan e nazionale e con un Kylian Mbappé devastante nei suoi strappi ma che potrebbe dare ancora di più. Antoine Griezmann si sta dimostrando l'uomo in più di questa Francia ma in tutti questi casi si sta parlando di "usato sicuro", nonostante Mbappé sia giovanissimo (è nato nel dicembre 1998).

Tre elementi si stanno esaltando: il difensore Dayot Upamecano del Bayern Monaco, classe 1998, il difensore del Barcellona Jules Koundé, stessa età, e il centrocampista classe 2000 del Real Madrid Aurélien Tchouaméni. Quest'ultimo è stato protagonista nel bene e nel male contro l'Inghilterra, segnando il gol del vantaggio transalpino e commettendo il fallo da rigore che ha portato al momentaneo pareggio della nazionale dei Tre Leoni. Per sua fortuna, però, alla fine il gol di Giroud e l'errore dal dischetto di Harry Kane hanno reso quel fallo "inutile" ai fini del risultati. Il classe 2000 in coppia con Rabiot si sta ben distinguendo come uno dei migliori centrocampisti del Mondiale.

kylian mbappé

Il Marocco

La vera rivelazione di Qatar 2022 è sicuramente il Marocco di Walid Regragui, che dopo aver già fatto la storia vuole definitivamente togliersi l'etichetta di outsider e vincere questo Mondiale. I nordafricani si sono distinti per spirito di squadra più che per spiccate individualità anche se c'è qualcuno che ha sicuramente stupito e fatto vedere di avere ottime qualità. Achraf Hakimi, ex Inter classe 1998 e Hakim Ziyech, classe 1993 del Chelsea ma che piace tanto al Milan, hanno confermato la loro fama e sono sicuramente i due leader del Marocco al pari del portiere Yassine Bounou.

Il numero uno del Siviglia, detto "Bono", è stato l'incubo di Soler e Busquets con i due rigori neutralizzati agli ottavi di finale contro la Spagna dell'ormai ex ct Luis Enrique. Se i nordafricani sono andati tanto avanti in questo torneo gran parte del merito è proprio suo. In difesa Saiss, classe 1992, e Aguerd, classe 1996 del West Ham stanno dimostrando compattezza e solidità. A sinistra Noussair Mazraoui del Bayern Monaco (classe 1997 del Bayern Monaco) dirottato su questa fascia per far spazio al titolarissimo Hakimi si sta ben comportando.

A centrocampo Sofyan Amrabat, classe 1996 della Fiorentina, sembra essere tornato quello di Verona quando Napoli e appunto Fiorentina misero gli occhi su di lui con i viola più abili e veloci nel portarselo a casa. Oggi piace alle più grandi big europee con Commisso che starà sicuramente gongolando. Al fianco di Amrabat Azzedine Ounahi, classe 2000 dell'Angers è un giocatore da tenere d'occhio per la sua duttilità e qualità ma anche Selim Amallah dello Standard Liegi, classe 1996 si sta ben comportando.

In attacco come detto Ziyech ma anche Boufal sono una garanzia e si stanno ben comportando così come il classe 1997 del Siviglia Youssef En-Nesyri che contro il Portogallo ha segnato il gol qualificazione di testa facendo anche stabilire il primato per quanto concerne lo "stacco in cielo": 2,78 m contro i 2,56 di CR7 contro la Sampdoria.

Di certo questo è stato

un Mondiale ricco di sorprese e con qualche delusione ma le quattro nazionali arrivate in fondo sono le più meritevoli: solo il campo dirà chi sarà il vincitore e molto dipenderà dalle prestazioni di squadra e dei singoli.

Hakimi

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