L’immagine finale è quella dei giocatori della Juve sconsolati sotto la curva Scirea, mentre quelli del Toro salutano orgogliosi i propri tifosi, finalmente soddisfatti: il derby della Mole finisce senza reti e per la squadra di Baroni (squalificato) si tratta del sesto risultato utile di fila. Per di più, da quando Cairo è presidente – estate 2005 – il Toro aveva sempre perso contro i cugini nel derby di andata: il bicchiere granata è insomma mezzo pieno, quello dei bianconeri no. Spalletti allora rallenta e la classifica non migliora come nelle aspettative: la pausa per le nazionali permetterà nei prossimi giorni all’ex ct azzurro di mettere davvero mano al motore della squadra, apparso ieri imballato e certamente sotto tono rispetto alle uscite più recenti. Migliori in campo, comunque sia, i due portieri: Di Gregorio ha infatti salvato il risultato appena dopo il quarto d’ora della ripresa, dimostrandosi reattivo su un rasoterra di Adams che pareva destinato in fiondo alla rete. Il
suo collega granata – più o meno eroe per caso, essendo subentrato da qualche partita al posto dell’infortunato Israel – non ha invece mostrato incertezza alcuna per tutto il match, dicendo di no più volte ai tentativi bianconeri, i più pericolosi dei quali sono arrivati da parte di David e (soprattutto) McKennie.
Come detto, è stata la Juve meno brillante dell’ancora breve era Spalletti, che aveva cominciato la gara con Vlahovic al centro dell’attacco: come successo spesso in stagione, il più pericoloso in fase di possesso si rivelava Conceiçao, pungente sia in fase di rifinitura che con una conclusione che finiva a lato di poco appena prima dell’intervallo. A metà gara il dominio bianconero era netto statistiche alla mano (75% di possesso palla, nove tiri a uno), ma il Toro si rivelava solido e per lo meno ordinato.
Poi, a inizio ripresa, la squadra di Baroni mostrava il meglio di sé vedendosi prima annullare un gol di Simeone (fuorigioco) e poi sfiorando il vantaggio con il neo entrato Adams, prima di testa e poi appunto con la conclusione deviata in angolo da Di Gregorio: la Juve a quel punto si dava un pizzicotto e provava ad accelerare ma, nonostante un paio di tentativi di Yildiz (comunque non nella sua versione migliore) e l’intraprendenza di Zhegrova, non riusciva a sfondare. Bravo tutto il Toro a non farsi prendere dall’ansia, allora: per la Signora, un passo indietro non indifferente nella rincorsa alle posizioni di vertice.