"Devo fare meglio, abbiamo lavorato male": l'amara ammissione di Stefano Pioli

Il tecnico rossonero Pioli si prende le responsabilità per la brutta sconfitta sul campo dell'Udinese: "Non siamo stati né precisi, né intensi, né attenti". Il Milan perde una chance importante nella corsa Champions

"Devo fare meglio, abbiamo lavorato male": l'amara ammissione di Stefano Pioli

Il Milan di Stefano Pioli ha subito una brutta battuta d'arresto sul campo dell'Udinese di Andrea Sottil, che ha vinto per 3-1 e che inguaia così la corsa Champions League dei rossoneri.

Il tecnico rossonero si è assunto tutte le responsabilità per la sconfitta: "La partita di oggi è negativa - ha detto ai microfoni di Sky Sport -. Quando una squadra sviluppa una partita così, a metà, non siamo stati né precisi né attenti, né intensi vuol dire che l’allenatore ha lavorato male nella preparazione della partita. Una prestazione che è stata troppo bassa per il nostro livello". Per questa dura (ma onesta) ammissione di colpevolezza il tecnico rossonero è "l'uomo in meno" della settimana.

Il Diavolo in questo campionato ha subito sette sconfitte e quella che era stata una difesa ermetica nella scorsa stagione si è trasformata invece in un colabrodo quest'anno, con 36 reti subite in 27 giornate. Il giovane terzetto composto da Kalulu-Thiaw-Tomori ha dimostrato di vivere sull'ottovolante, con prestazioni super alternate ad altre non positive, ma ovviamente non è la difesa l'unica colpevole di questa situazione. Il cambio modulo dal 4-2-3-1 al 3-4-3 ha migliorato la situazione, soprattutto all'inizio, con una serie di risultati utili che sono valsi anche la qualificazione ai quarti di finale di Champions League, ma troppe volte il Diavolo ha dovuto fare i conti con battute d'arresto inaspettate.

Pioli non vuol neanche sentire parlare della prossima sfida di Champions: "Sarebbe grave se pensassimo già ai quarti di finale. Raggiungere i primi quattro posti per noi è troppo importante, nelle ultime partite di campionato siamo scesi troppo di livello, e quando scendi di livello rischi di fare queste partite. Sono deluso sicuramente dal nostro lavoro, abbiamo ottenuto troppo poco in campionato. Le preoccupazioni ci sono sempre, dobbiamo sfruttare la sosta per alzare il nostro livello. La partita stasera non l’abbiamo interpretata bene".

Chi è calato nelle prestazioni, negli assist e nei gol è sicuramente Rafael Leao, uno dei protagonisti indiscussi, se non il più grande trascinatore, nella passata stagione. Pioli ha cercato di glissare su un crisi di identità del 23enne lusitano: "Gli ho chiesto di essere incisivo, di essere un attaccante. Qualche volta è stato troppo lontano dalla porta. Non è questione di fare fatica, è che quando gli arrivano pochi palloni tende ad abbassarsi: non può prendere palla così lontano dalla porta e poi dribblare 5-6 giocatori. Cerchiamo di metterlo più vicino alla porta, ma stasera non mi va di parlare dei singoli. Tutti possiamo e dobbiamo fare meglio".

Eccessiva pressione

Zlatan Ibrahimovic, al termine del match della Dacia Arena, ha spiegato perfettamente ai microfoni di Sky Sport il perché di questi "up & down" che stanno ormai caratterizzando la stagione del Milan dal mese di gennaio. Il 41enne svedese, diventato il più vecchio marcatore della storia della Serie A, ha spiegato come sia molto più difficile giocare da campione d'Italia in carica come sta avvenendo quest'anno rispetto a farlo da outsider, senza alcun tipo di pressione sulle spalle.

Effettivamente il Milan ha diversi giocator giovani, inesperti che potrebbero subire in qualche modo una pressione eccessiva che non li sta portando a performare come nel passato. Il caso emblematico è quello di Tomori-Kalulu due sorprese eccezionali nella passata stagione, molto in difficoltà in quella attuale. Servirà un cambio di marcia al Milan al rientro dalla pausa per le nazionali per la Champions ma anche per il campionato visto che andrà acquisito il posto nell'Europa che conta.

Compito di Pioli che potrebbe anche decidere di rispolverare il suo collaudato 4-2-3-1: "Tornare al vecchio modulo? Ci sta che possiamo tornare, valuteremo tutto.

Dipenderà anche dalle nostre condizioni e dalle posizioni degli avversari. Faremo tutto il necessario per tornare a giocare il calcio che ci piace di più e che siamo in grado di giocare. Stasera troppe cose non hanno funzionato”.

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