Il diavolo deve riposare e mette in campo l'algoritmo

Leao rifiata. Dentro l'inedito trio d'attacco formato da Chukweze, Okafor e Pulisic

Il diavolo deve riposare e mette in campo l'algoritmo
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C'è chi lo chiama algoritmo perché è una definizione che piace alla gente che piace. C'è chi invece, più banalmente, lo chiama per quello che è: il mercato dell'ultimo Milan post Maldini. Chiamatelo come volete, ma il senso del viaggio a Cagliari di Stefano Pioli si porta dietro esattamente questo significato. E cioè la decisione, inevitabile per la sequenza delle prossime partite (stasera a Cagliari, sabato la Lazio a San Siro, mercoledì successivo a Dortmund la Champions e sabato prima della sosta il Genoa: 4 partite in 11 giorni con ringraziamenti sentiti al calendario e alla turnazione televisiva), è quella di collaudare, in vista di una curva insidiosa del torneo, la cifra tecnica e l'affidabilità dei nuovi arrivati.

È vero nel frattempo che Calabria e Theo Hernandez, secondo le previsioni de il Giornale, sono da considerare a tutti gli effetti recuperati (nessun danno muscolare quindi, ndr) e il loro utilizzo dipenderà dai complessi calcoli del tecnico. È vero ancora che uno degli ultimi arrivati a corte, Jovic, è rimasto a Milanello per completare la preparazione e l'integrazione nel gruppo. Ma tutti gli altri sono chiamati a fornire una risposta autorevole al quesito di fondo: il mercato estivo ha potenziato il Milan rispetto alla precedente edizione? Già perché la sostanza è che in vista di questa abbuffata di impegni, Pioli ha bisogno di alternare giocatori in attacco e a centrocampo dove ha lamentato il secondo infortunio muscolare dalla stagione (Krunic, dopo Kalulu).

E qui è spuntata la candidatura di Adli, il francesino che ha riscosso alto gradimento nello spogliatoio per la capacità di cementare il gruppo (l'anno scorso organizzò a casa sua grigliata collettiva), il quale per la prima volta potrebbe essere schierato centrale di centrocampo, una vocazione scoperta nell'emergenza. Ma quel che più conta è l'inedito trio di attaccato nel quale dovrebbe rivedersi dopo la Champions Chukwueze a destra con Okafor al centro e Pulisic che gioca sul binario di sinistra occupato solitamente da Leao a riposo dopo averle giocate tutte, tra campionato, Champions e nazionale. È una prova del fuoco perché si tratta di un paragone indiretto con il passato.

L'anno scorso, appena chiamò alla prova la sua panchina, Stefano Pioli venne ricompensato da prove di scarso spessore: a Cremona, a Bologna, con l'Empoli e con la Salernitana in casa, dai vari Origi, Rebic e soci non vennero contributi significativi. E quei numerosi pareggi alla fine segnarono il maggior distacco dai primi della classe.

Cagliari non è mai stato un comodo viaggio per il Milan: in occasione dell'ultima puntata, solo un gol di Bennacer, dal limite, dopo sponda di Giroud, consentì di incassare il successo. Ranieri ha un solo attaccante di riferimento, l'angolano Luvumbo, autore dell'unico gol marcato (a Bologna in strepitoso contropiede) e medita di aggiungerlo a Petagna o Pavoletti.

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