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Una domanda: e gli altri club? Ora le riforme di codici e tempi

Una domanda: e gli altri club? Ora le riforme di codici e tempi

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Una domanda: e gli altri club? Ora le riforme di codici e tempi

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Perfetto il sincronismo tra la pubblicazione del dispositivo della Caf sulle plusvalenze Juve e il commento-monito di Giovanni Malagò, presidente del Coni. Se i giudici delle sezioni unite della Figc non hanno colto alcun imbarazzo nel pubblicare la loro decisione a pochi minuti dall`inizio di Empoli-Juve (posporre di due ore l`evento avrebbe creato qualche problema?, ndr), il capo dello sport italiano senza portafoglio ha puntato dritto alla questione centrale. E cioè ha cavalcato l`onda, mossa dal ministro Abodi, di riformare non soltanto i codici quanto in particolare i tempi della giustizia sportiva, specie qualora deferimenti e procedimenti avvenissero nel corso dei campionati e non a bocce ferme secondo antico e superato costume.

L`importante, sul punto, è che al prossimo caso, in presenza di procedimenti-lampo, non si sventoli più il bandierone del "giusto processo", argomento molto caro agli avvocati delle parti coinvolte. Prima delle riforme, però ci sono un paio di nodi da sciogliere sull`ultima decisione della Caf. La risposta, indiretta, al quesito del collegio di garanzia presso il Coni che aveva suggerito di riformulare la penalizzazione calcolando il ruolo marginale di esponenti del cda juventino senza deleghe (Nedved e Galimberti i più noti, ndr), ha di fatto chiuso la porta a qualsiasi tentativo fondato di ritorno al Coni.

Piuttosto, ed ecco l`aspetto più urgente da soddisfare, la giustizia sportiva deve ora rispondere all`interrogativo angosciante che è poi il seguente: con chi la Juve, penalizzata in classifica con meno 10 punti e di fatto estromessa dalla Champions, ha imbastito e realizzato il sistema delle plusvalenze "farlocche"? Da sola certamente no. Quindi è il caso di completare l`operazione puntando a quei club coinvolti nell`inchiesta penale Prisma e finiti nelle intercettazioni che la procura di Torino ha poi girato, per competenza, alla procura guidata dal dott. Chinè.

Perché, diciamolo chiaro e forte, se così non fosse allora il sentimento che alberga tra i tifosi della Juve, e cioè di essere diventati una sorta vittime dell`"anti-juventinismo" diffuso tra tifoserie ostili, diventerebbe più che legittimo.

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